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Dal Covid alla condanna a 1 anno e 4 mesi: Massimo Galli e il karma

by Alberto Celletti
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Roma, 17 lug – Massimo Galli, non sfugge al karma. Per lo meno, non si può negare che in molti lo avranno pensato, ieri, dopo la notizia della condanna per aver truccato un concorso universitario. L’infettivologo immune soltanto alle grida di disperazione dei molti italiani costretti (anche) da lui a non vivere e non lavorare non sta vivendo un momento facile…vista la condanna a un anno e quattro mesi appena rimediata in tribunale…

Galli, la condanna e il karma

Galli sta conoscendo l’amarezza della condanna. Dopo aver condannato milioni di italiani, verbalmente, per anni, con lo stile non esattamente umile che lo ha sempre contraddistinto. Il professorone, secondo la condanna, ha condizionato un concorso svoltosi nell’aprile del 2020, quando a contendersi un posto di professore associato sono il suo ex collaboratore Agostino Riva e Massimo Puoti del Niguarda. Le intercettazioni inchioderebbero Galli, visto che dimostrerebbero come il concorso sia stato ben “pesato” dall’infettivologo,  il quale era “presidente della commissione giudicatrice, una persona che sposta gli equilibri all’interno del dipartimento” e avrebbe favorito Riva con cui ha “uno stretto rapporto fiduciario”.  Insomma, la selezione non c’è mai stata,  ma “andare contro Galli significa andare contro una macchina mediatica, era come andare contro Maradona a Napoli”, dice in aula il pm Scalas. L’accusato continua a dichiararsi innocente.

Sermoni, prediche e catastrofismi che speriamo di non vivere mai più

Per oltre due anni è stato il protagonista indiscusso delle politiche restrittive anti-pandemia (o presunta tale). Contto qualsiasi recupero, contro qualsiasi futuro fatto di speranza, contro lavoratori innocenti colpevoli soltanto di voler lavorare e – magari – di non essere così entusiasti di farsi iniettare per una, due, tre e magari anche quattro volte il siero contro il coronavirus. A fine dicembre 2021 l’intettivologo non era ancora sazio di preoccupazioni e di allarmi, arrivando a dire dopo oltre un anno e mezzo che “con il Covid anche chi si sente Rambo finisce con un tubo in gola“, aggiungendo che “rischia anche chi non ha altre malattie”, difendendo il terreno di quello che è stato – di fatto – un periodo di assoluta oppressione e terrorismo psicologico sul tema dell’obbligo vaccinale.  Anche per Galli esiste il karma. Chiossà se dopo tutti i sermoni e le parole aggressive il caro dottore lo avrà capito. Noi ne dubitiamo…

Alberto Celletti

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