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Contenuti hard e minorenni: tutti i dati di un’emergenza

by Chiara del Fiacco
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porno e minorenni

Roma, 7 ott – Secondo il sito francese d’informazione Cerfia, più della metà (51%) dei ragazzi nella fascia di età 12-13 anni, afferma di guardare siti pornografici (i dati statistici sono riferiti alla sola Francia). Per quanto riguarda le ragazze nella stessa fascia di età, la percentuale scende al 31%. Inoltre, il 21% dei bambini nella fascia di età 10-11 anni consulta mensilmente dei siti porno.

Porno e minorenni

Questi dati inquietanti fanno riflettere su tre questioni fondamentali: la prima, riguarda il crescente utilizzo indiscriminato e incontrollato di smartphone e tablet, sin dalla più tenera infanzia; la seconda, la diffusione e l’influenza della pornografia sulla nostra società; la terza, la presenza di un sistema che – sempre di più – è capace di utilizzare la censura come arma di controllo del pensiero non allineato, ma non fa assolutamente niente per regolare l’accesso ai siti con contenuti pornografici – la maggior parte dei quali estremamente violenti e che dovrebbero essere consultati esclusivamente da un pubblico adulto. Basta infatti fare una ricerca su qualunque motore per ritrovarsi proiettati in un universo scandalosamente non adatto ai minori e, ancor meno, ai bambini. Oltretutto, ci si guarda bene dall’analizzare l’impatto di queste immagini sulla mente dei più giovani, sulla loro futura vita sessuale e sull’idea che si possano fare dell’altro sesso.

L’Italia

Impossibile trovare uno studio analogo sul nostro paese (sappiamo solo che, tra i paesi occidentali, siamo quelli che consumano più pornografia online – studio pubblicato – peraltro – dalla famosa piattaforma Pornhub, secondo la quale ci classifichiamo al terzo posto dopo Stati Uniti e Inghilterra …), né una normativa che impedisca l’accesso casuale a questi siti; difficile anche un approccio a questa bollente tematica che non sfoghi nella solita narrativa da bancone, con la classica visione “romantica” della pornografia cristallizzata negli anni ’90, dimenticando a che livelli allucinanti di degrado e di ultra violenza (per non parlare dei film borderline pedo-pornografici) si sia arrivati oggi. È sufficiente elencare le categorie più ricercate: teen (adolescenti), pregnant (donne incinta), interracial, gangbang (le ammucchiate in cui una donna si fa letteralmente assaltare da diversi uomini), sadomaso-bondage (qui assistiamo a vere e proprie torture), per non parlare delle altre preferenze sessuali, se possibile, ancora più truculente. È indispensabile, invece, una vera riflessione su questo argomento, con uno sguardo scientifico, senza falsi moralismi, chiedendo aiuto anche a strumenti medici e legali sull’impatto che queste immagini avranno sugli adulti di domani, visto che dalla parte delle femministe, che si riempiono tanto la bocca di diritti, violenze, femminicidi, prevaricazioni e quote rosa si sente – come al solito – soltanto un silenzio imbarazzante.

Chiara del Fiacco

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