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Conte diserta il primo Cdm post-ferie. E' scontro con i due vicepremier?

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 4 set – L’assenza del premier Giuseppe Conte – ma ha dato forfait pure il vicepremier Luigi Di Maio – al primo Consiglio dei ministri dopo le ferie d’agosto è diventata rapidamente un caso. Sebbene da Palazzo Chigi giunga una comunicazione che fugherebbe ogni dubbio – “Il Consiglio dei ministri è stato convocato, nonostante l’assenza del premier Conte, perché scadevano i termini per impugnare alcune leggi regionali. Si è trattata quindi di una riunione di routine per far fronte a scadenze” – esistono almeno tre versioni diverse circa l’assenza di Conte.
Andiamo per ordine. Secondo la Lega, il premier “era all’estero”, secondo altre fonti era “a casa sua”, vicino a Foggia, per imprecisati “impegni personali”. Secondo uno scenario del Quotidiano nazionale, però, il motivo dell’assenza di Conte è tutto politico. Sarebbe un segnale di protesta contro il braccio di ferro tra Salvini e Di Maio e la linea che stanno imponendo alla legge di Stabilità, che secondo il premier – schierato con il ministro dell’Economia Giovanni Tria e, sostiene il Qn, anche con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – andrebbe pericolosamente contro i dettami Ue sui conti pubblici.
Presente al Cdm, invece, il vicepremier Matteo Salvini, che ha annunciato il prossimo viaggio di Conte. In un’intervista al quotidiano tedesco Deutsche Welle, rispondendo ad una domanda se si senta lui il vero capo del governo, il ministro dell’Interno ha assicurato: “No, noi due abbiamo personalità diverse. Lui è l’uomo dell’ascolto e della mediazione. È stato da Donald Trump, andrà in Cina, va ai summit europei. Io sono vicepremier insieme a Luigi Di Maio. Siamo leader di partito, dunque è chiaro che dati i nostri caratteri e i nostri ruoli tendiamo a essere più presenti, ma siamo una buona squadra“.
Ma il dato politico è che sia Salvini che Di Maio vogliono sforare il 3% del rapporto deficit/Pil per realizzare almeno in parte le promesse elettorali – la riforma delle pensioni, la flat tax, il reddito di cittadinanza. Tria permettendo, bisogna capire quanto vorranno sforare i vincoli di bilancio. In ogni caso, Conte è a tutti gli effetti “messo in mezzo” dai suoi due vice.
Adolfo Spezzaferro

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1 commento

marco bianchi 5 Settembre 2018 - 10:26

Questo governo è nato male.Con una procedura che molti autorevoli costituzionalisti,a cominciare da Onida,e molti autorevoli commentatori esteri,hanno giudicato fuori dalla Costituzione e dalle regole di una democrazia parlamentare.Con chiarezza ci sono ministri che rappresentano più Mattarella che non la maggioranza.Con Tria che da ministro sembra una persona diversa da quello che scriveva prima e con Savona che sembra evaporato.E Moavero! Comunque su Conte noto come abbia esaltato il successo in sede ue,che al solito era solo carta straccia e come non abbia aperto bocca mentre il suo vice è stato indagato per atti di governo.Si definisce ‘l’avvocato di tutti”.Sembra non proprio di tutti.Eppure è avvocato anche se non penalista.E un sacco di avvocati hanno demolito le assurde accuse a Salvini.

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