Roma, 28 nov – Ursula Von der Leyen sembra quasi giocare a fare l’anti-immigrazionista, stando alle sue parole riportate dall’Ansa. Ovviamente, non è così. Ma i concetti espressi lasciano comunque un sapore di inevitabilità.
Clandestini, per la Von der Leyen “non devono partire”
“Dobbiamo prevenire e dissuadere le persone di affidare la propria vita ai trafficanti. Il miglior modo di salvare vite è evitare che queste persone intraprendano quel viaggio”, dice il presidente della Commissione Ue aprendo la Conferenza per un’Alleanza globale contro i trafficanti a Bruxelles. Poi aggiunge: “Dobbiamo stabilire nuove partnership bilaterali che si concentrino sulle rotte ma anche abbiamo anche bisogno di un’Alleanza globale”, La suddetta Conferenza ha riunito i rappresentanti di 57 Paesi del mondo: per l’Italia partecipa il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
Il solito dubbio
L’Ue ha sempre avuto una politica filo-immigrazionista. Che di per sé non vuol dire dichiararlo, ma farlo nel concreto. Nessun immigrazionista di norma professa il suo immigrazionismo, e le sue dichiarazioni ufficiali puntano sempre sul “fenomeno inarrestabile” da “gestire” e quindi da accettare. In realtà, le parole della Von der Leyen, in questa occasione, sono – stranamente – di buon senso. Occorre concentrarsi sulle alternative: cosa vuol dire “non devono affrontare quel viaggio”? Si parla di “quel” viaggio o di quasi tutte le modalità di “viaggio”? Perché se fosse la seconda opzione, verrebbe da urlare “alleluja” e festeggiare addirittura una rivoluzione culturale. Peccato che non sia assolutamente così, salvo miracoli imprevedibili. “Non partire” significa non partire con i barconi, perché in cambio arriveranno gli aerei ufficiali e i permessi “regolari” di ingresso. Insomma, non partite con le barche, che tanto vi facciamo entrare in altro modo. Il che, nella sostanza, cambia poco. Sicuramente dà una stretta al vergognoso cimitero di clandestini che è il Mediterraneo, a quanto pare l’unica cosa che interessa alle classi dirigenti occidentali, ma non risolve assolutamente il problema dell’immigrazione di massa: legale o meno che sia, visto che a quanto pare è sufficiente legalizzare ciò che non lo è per risolvere la questione in poche battute.
Aurelio Del Monte