Roma, 13 ott – Secondo una nuova teoria artisti greci avrebbero lavorato alla corte del primo imperatore cinese Qin Shi Huang, ben 1500 anni prima del viaggio di Marco Polo e qualche secolo prima dell’apertura della Via della Seta. Anzi, sempre secondo le recenti teorie, sarebbero stati questi artisti greci ad aver contribuito alla costruzione della famosa Armata di terracotta di Xi’an.
La teoria si basa su due considerazioni. La prima riguarda il fatto che fino alla costruzione dell’esercito di terracotta, avvenuta nel III secolo a.C., le raffigurazioni umane nell’arte cinese arrivavano al massimo a piccole statuette di 20 cm, ben lontane quindi dalle grandi statue e dai precisi dettagli dell’armata di Xi’an. Per gli studiosi la realizzazione di questo esercito sarebbe stata quindi per lo meno ispirata dall’arte greca, che in quel periodo rappresentava la più alta forma di raffigurazione umana. Il fatto che i cinesi a quell’epoca conoscessero l’arte greca è confermato dal ritrovamento, in alcune tombe cinesi dell’epoca, di alcune figurine di bronzo effettuate su calchi di cera tramite una tecnica oramai perduta che era conosciuta principalmente nell’antica Grecia e nell’antico Egitto.
La seconda, forse più importante, è l’analisi sul DNA mitocondriale effettuato in alcuni siti della provincia di Xinjang dell’epoca dell’imperatore Qin, che avrebbe evidenziato la presenza di persone di origine indo-europea già nel III secolo a.C. e forse anche prima.“Ora abbiamo le prove che ci siano stati contatti molto stretti tra il primo imperatore della Cina e l’Europa ben prima dell’apertura formale della Via della Seta” ha confermato il dr Li Xiuzhen, capo archeologo al museo della tomba di Qin. “Molto prima quindi di quanto avessimo sempre pensato. Ora pensiamo proprio che l’Esercito di Terracotta e le sculture di bronzo trovate nel sito siano state ispirate dall’arte greca”.
Per il professor Lukas Nickel, titolare della cattedra di storia dell’arte asiatica all’Università di Vienna, ci sarebbe stato addirittura uno scultore greco, o un team di scultori greci, che hanno addestrato sul posto gli artigiani cinesi per la realizzazione dell’armata.
Questa scoperta arriva a pochissimi giorni dalla scoperta di scheletri cinesi nei territori più occidentali dell’Impero Romano e dal ritrovamento di monete dell’epoca costantiniana nell’isola di Okinawa.
Scoperte che per i più ignoranti o in mala fede significano che già il mondo antico fosse globalizzato ma che invece dimostrano l’esatto contrario, ovvero che i rapporti tra popoli e civiltà lontanissimi erano già all’ordine del giorno millenni fa senza che questo portasse a una perdita della propria identità o a uno sradicamento di popoli in nome di una mondiale integrazione. Anzi.
Carlomanno Adinolfi
2 comments
per me sono cazzate.
il primo imperatore della cina dopo l’impresa dell’unificazione dei vari stati per formare la cina,
non puo che essere diventato un megalomane.
di conseguenza cosa vuole un megalomane? semplice, vuole cose sempre piu grandi delle precedenti.
(da uno stato annetterne altri per farne uno piu grande ancora, comporta già di per se una bella dose di megalomania.)
ed ecco fatto che per la propria tomba decide di farsi fare delle statue a grandezza naturale a differenza delle comuni statuette da 20 cm.
e come dice il rasoio di occam è la spiegazione piu semplice e razionale la piu probabile.
Far scatururire dal nulla un’arte complessa in luogo di una elementare a forza di ordini non mi pare la spiegazione più semplice e razionale.