Richmond (Usa), 24 set – Sei forte Malori. Il parmigiano portacolori della Movistar, corazzata spagnola, da promessa si trasforma in campione. Ai mondiali di Richmond, che si stanno svolgendo negli Stati Uniti, centra la medaglia d’argento nella prova a cronometro a 21 anni di distanza dall’unico podio italiano nella specialità, centrato da Andrea Chiurato, anch’esso secondo.
Adriano Malori, classe ’88, quest’anno ha vinto cinque corse tutte contro il tempo: Tour de San Luis, nel prologo della Tirreno-Adriatico, al Circuito della Sarthe, nel campionato nazionale e al Tour Poitou Charentes. In dieci prove a tu per tu con l’orologio è entrato per otto volte tra i primi quattro, prima del capolavoro mondiale, con l’unica pecca l’ottava piazza nel prologo del Tour de France.
Campione mondiale under-23 nel 2008, ha percorso la distanza di 53,10 km in 1h02’38” solamente 9″ più lento del bielorusso Vasil Kiryienka, Team Sky, che succede nell’albo d’oro della competizione a Bradley Wiggins. A chiudere il podio il francese Jerome Coppel, IAM Cycling, attardato di 26″. Male il trittico di favoriti della vigilia, Tom Dumoulin, dopo la straordinaria Vuelta, ha chiuso quinto, Rohan Dennis, in giallo nella prima crono della Grand Boucle, sesto, mentre Tony Martin ha chiuso settimo, la vera delusione di giornata.
Oltre all’eccezionale prova di Malori va sottolineata la decima piazza di Moreno Moser, che non ancora venticinquenne, sembra aver ritrovato il giusto piglio per rilanciare la sua carriera, che sembrava sommersa da un nome troppo pesante. Merito della sua nuova mentalità che lo vede dinamico contro il tempo e sempre alla ricerca, come nella scorsa Vuelta, del colpo giusto su profili collinari.
Le Olimpiadi di Rio chiamano e se nella prova in linea tutti gli occhi sono puntati su Fabio Aru, ora i chilometri a cronometro possono avere un nuovo padrone tutto italiano, Adriano Malori da Parma.
Lorenzo Cafarchio
Ciclismo: argento vivo Malori, sul podio ai Mondiali di Richmond
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1 commento
Adriano Malori ha dato l’esempio di come il lavoro paghi, ha cominciato con l’oro under 23 di varese 2008, ed oggi e’ arrivato a pochi secondi da quello dei professionisti.
Una lezione a chi pensa di arrivare al successo con la furbizia invece che con il duro allenamento.