Roma, 14 apr – Nel pomeriggio di ieri le forze armate americane hanno sganciato per la prima volta in un teatro di combattimento la più potente bomba convenzionale del mondo, la GBU-43/b Moab (Massive Ordnance Air Blast) detta anche “Madre di tutte le bombe” a causa del suo acronimo (Mother Of All the Bombs).
La Moab non é una bomba perforante ma è stata pensata per essere un “ordigno da demolizione” adatta quindi per bersagli non, o debolmente, protetti, d’area, il cui impiego è consigliabile in canyon o strette vallate per amplificarne il potere distruttivo. La GBU-43/b è la più grande bomba dell’arsenale americano grazie alle sue dimensioni (9,12 metri di lunghezza per 103 cm di diametro) ed al suo peso (10mila kg); dotata di guida Gps/inerziale con una coppia di grosse alette stabilizzatrici lungo il corpo della bomba e 4 attuatori rettangolari tipo JDAM in coda per le correzioni di traiettoria effettuate dal sistema giroscopico di “pitch and roll”. La Moab porta circa 8400kg di esplosivo del tipo H6, una mistura di RDX (Ciclotrimetilenetrinitroammina), TNT e alluminio di fabbricazione australiana normalmente usato per le normali bombe convenzionali e per cariche marine come mine, siluri e bombe di profondità. Sostanzialmente la Moab usa la stessa testata di guerra della bomba BLU-120/b ma è dotata di un sistema di guida inerziale e Gps KMU-593/B facendone la più grande bomba guidata da satellite al mondo. L’effetto principale della Moab è l’esplosione non essendo dotata di un involucro significativamente spesso che le permetterebbe di penetrare nel terreno in profondità e di creare schegge, pertanto il suo utilizzo, come dicevamo, è per obiettivi soffici e d’area, che distrugge con la sovrappressione e col calore (il raggio della palla di fuoco è di circa 150 metri), la metà di quello delle bombe termobariche da 7800kg di esplosivo russe denominate Foab (Father Of All the Bombs) e capaci di una potenza di 44 tonnellate di TNT equivalenti ed in grado di sviluppare una temperatura quasi doppia rispetto alla GBU-43/b americana.
La Moab è stata sviluppata nel 2002/2003 in concomitanza con l’intervento americano e della coalizione in Afghanistan e deriva direttamente, per concetto di impiego e specifiche, dalla famosa BLU-82 “Daisycutter”, che risale alla guerra del Viet Nam dove veniva usata per creare delle LZ (Landing Zone) adeguate per l’atterraggio degli elicotteri ed è stata riutilizzata in seguito nella Prima Guerra del Golfo del 1991 contro le truppe e le trincee irachene. Proprio come la “Daisycutter” la Moab, per le sue caratteristiche, può essere sganciata solo da un aereo da trasporto appositamente modificato come il C-130, nella sua versione MC-130 “Combat Talon II” o “Slick” C-130 (ovvero una versione modificata ad hoc). Lo sganciamento avviene ad alta quota dal portellone di carico posteriore a rampa tramite estrazione via paracadute: il carrello su cui è alloggiata la bomba, una volta raggiunta la verticale, si sgancia liberandola e permettendole di venire guidata sul bersaglio.
Paolo Mauri
1 commento
Articolo interessante, ad eccezione dei vocaboli in inglese :
È un fenomeno veramente noioso!!!!
D’altra parte succede continuamente su giornali,riviste, libri e
via di seguito….
Personalmente parlo l’inglese però, perchè non usare la nostra
bella lingua al cento per cento quando scriviamo o parliamo in
italiano?