Roma, 2 dic – Ieri il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato il ddl riguardante la carne coltivata, ora la palla passa all’Ue, mentre la maggioranza di governo – Fdi in testa – esulta per un traguardo che rovina la festa a quella sinistra che già auspicava uno scontro tra il Quirinale e Palazzo Chigi.
La firma di Mattarella sul ddl anti-carne sintetica
“Da oggi l’Italia diventa ufficialmente la prima nazione al mondo a contrastare attivamente la produzione di carne coltivata, con una norma che ne vieta la produzione, la commercializzazione e l’importazione”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. Il capogruppo alla Camera di Fdi Tommaso Foti ha anche intravisto un significato “simbolico”: “Come annunciato dal ministro Lollobrigida, il provvedimento è stato notificato all’Europa, con la successiva promulgazione da parte del Colle. Questa è una grande vittoria del governo Meloni che spazza via le fake news montate ad arte nelle scorse settimane e anche oggi da certa stampa nazionale e dalle opposizioni, che speravano disperatamente in un affossamento della Legge Lollobrigida-Schillaci”.
La sinistra rosica
Da sinistra, come spesso accade quando si tratta di scagliarsi contro il Made in Italy, fanno sapere che “il ddl contro la carne coltivata fa parte di quel disegno complessivo di questo governo di rendere l’Italia un Paese arretrato, antiscientifico e anti-libertà economica. L’Ue sanzionerà l’Italia e tutti i cittadini pagheranno la miopia dell’esecutivo”. Così ha commentato Riccardo Magi, leader di +Europa, e non si capisce se è più una preoccupazione, una minaccia o una speranza. L’opposizione, almeno sotto il profilo mediatico, non intende rassegnarsi. Ma l’esecutivo Meloni ha sicuramente anche un altro obiettivo: fare del ddl sulla carne coltivata un esempio imitabile in altri Paesi dell’Ue.
Sergio Filacchioni