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Il Batman Maya che rischia di distruggere il ruolo umano del supereroe

by Andrea Bonazza
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batman maya

Roma, 15 giu – Arriva dall’antichità il Batman Maya. Tra i supereroi dei fumetti, non tutti sono usciti da fantascientifici laboratori o sono stati catapultati sulla Terra da altri pianeti della galassia. Fin dalla sua prima comparsa nel 1939 sulla testata fumettistica Detective Comics, la figura simbolo dei supereroi “umani” non può essere che Batman.

A differenza dei suoi colleghi doppati da asteroidi ed esperimenti scientifici, gli unici aiuti dell’uomo pipistrello sono da sempre l’odio e una infinita fonte economica dalla quale attingere. Bruce Wayne infatti, il ricchissimo scapolone di Gotham City, nella sua lotta è mosso, fin da piccolo, unicamente da una irrefrenabile voglia di vendetta contro la criminalità che ne sterminò i genitori. I millemila miliardi di milioni illimitati di dollari che il giustiziere si trova in eredità fanno poi il resto.

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Da oggi però, sembra esistere un’altra versione della leggenda del nostro cavaliere oscuro; una versione che fonda le sue radici fin dall’antichità precolombiana. L’americana HBO Max di Warner Bros, ha infatti annunciato una rivisitazione della storia di un particolare Batman Maya. L’intuizione della major cinematografica non nasce però dal nulla ed è anzi ispirata ad un mito della civiltà Maya, antica popolazione dell’America Latina.

Il mito di Camazotz

Circa 3000 anni or sono, i Maya adoravano una strana divinità che aveva il corpo da essere umano e la testa da pipistrello. il suo nome era Camazotz, che in lingua Maya si può tradurre in “pipistrello della morte”. La mitologia mesoamericana lo descrive come un semidio che viveva nella grotta Zotzilaha, la “casa dei pipistrelli”. Stando alle ricerche degli storici, i primi ad venerare lo strano essere furono gli indiani zapoteca di Oaxaca in Messico. Come testimoniano alcuni ritrovamenti nei siti archeologici, col tempo, Camazotz iniziò a comparire anche nella tradizione della misteriosa tribù dei Maya Quiché.

Dio della notte e della morte

Per i Maya, come per tutta la civiltà mesoamericana, i pipistrelli erano considerate creature pericolose provenienti dall’Oltretomba e portatrici di morte. La storia di Camazotz viene narrata nella Popol Vuh, una raccolta di miti e leggende della terra Quiché, uno dei regni maya in Guatemala. Secondo le raffigurazioni del testo sacro, oltre che essere un’emissario di morte tra il buio notturno e l’oscurità degli inferi, Camazotz sarebbe stato il signore delle decapitazioni.

Il culto dell’antenato Maya di Batman si espanse velocemente per tutto il Messico pre-ispanico arrivando anche nella cultura azteca. Anche qui il pipistrello simboleggiava l’oscurità mortale e compariva insieme ad altri animali notturni come ragni, scorpioni e gufi. Gli archeologi ritengono che possano essere stati proprio i giganteschi pipistrelli dell’America Centrale ad aver contribuito al diffondersi del culto di Camazotz.

Non uccidete Batman

Per quanto possa far piacere la nuova versione di un Batman Maya tramandato dall’antichità, rimane però un senso di amarezza nel perdere il vecchio Wayne incazzato col mondo. Il Batman di Gotham era rimasto l’ultimo eroe senza superpoteri che si batte contro il crimine e contro i mostri moderni creati dalla scienza. Un fumetto semi-reale, contemporaneo alla nostra società, che spesso presenta una forte morale di onore e giustizia. Trasfigurandone il personaggio, la cinematografia rischia adesso invece di porlo sullo stesso piano dei suoi nemici di sempre. Sperando non venga surclassato anch’esso all’ennesimo freak lontano da un umanità che ha sempre più bisogno di veri eroi.

Andrea Bonazza

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