Roma, 14 apr – Carlo Calenda emozionato e fiero declama il discorso di Pericle agli ateniesi nell’agorà di Atene. Un discorso che il leader di Azione vuole fare suo, e che ben definisce la concezione di democrazia ateniese. Come scrive su Twitter l’ex ministro Pd, “la democrazia non è mai stata spiegata meglio“. Tra i commenti al video, spicca la solita Selvaggia Lucarelli, che per fare la giovane dell’Internet scrive “cringissimo”, con la faccina che ride. Ma andiamo per ordine.
Il video di Calenda che declama Pericle nell’agorà ateniese è emozionante
Il video di Calenda è emozionante per un motivo semplicissimo: le parole di Pericle sono bellissime, un classico appunto. E sono un monito a chi si riempie la bocca di democrazia e poi non la mette in pratica. Un severo avvertimento a chi elimina il merito in ragione di un siamo tutti uguali (che poi è una forma di discriminazione). “Qui ad Atene facciamo così”, recita il celebre testo. “Noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza: quando un cittadino si distingue allora esso sarà a preferenza di altri chiamato a servire lo Stato”. “Come ricompensa al merito”, dice Pericle. “Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo ma inutile”. E ancora: “Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà ma che la libertà sia solo il frutto del valore”.
Il monito di Pericle che dovrebbe far vergognare i politici di oggi
Un testo che dovrebbe far vergognare i politici di oggi, anche se è banale, populista, quasi paraculo dirlo. Ma non per questo meno vero. Chissà se Calenda con il suo Azione voglia davvero rifarsi a questi principi? Certo è che se si è preso la briga di declamare le parole di Pericle in vacanza ad Atene è perché quelle parole gli piacciono. Tra l’altro ha pubblicato anche un altro post molto significativo: una foto delle frecce dei persiani scagliate contro i Trecento delle Termopili. Citando la celebre frase: “Oscureremo il cielo con le nostre frecce” e la ancora più celebre replica: “Bene, così combatteremo all’ombra”. “Veramente da brividi”, aggiunge l’ex dem.
Il leader di Azione è cringe, lo dice pure la Lucarelli
Fatto sta che il video di cui sopra ha scatenato le reazioni del popolo dei social, che sostanzialmente ha bollato Calenda come “cringe”. Una parola che qualche testata giornalistica ha pure cercato di tradurre, per non sembrare poco al passo con i tempi. In sostanza questa ennesima parola straniera in voga significa: “Un momento, una frase, una scena, un meme o una persona che creano imbarazzo e un leggero disagio in coloro che guardano o ascoltano”. E qui torniamo alla Lucarelli, che scrive a Calenda “cringissimo”, coniando un orribile neologismo. Ebbene, la replica del leader di Azione è da antologia: “Sempre pensato che non ci sia niente di più cringe di chi usa il termine cringe“.
Meglio un sano imbarazzo che fare a tutti i costi gli stupidi
Quello che fa specie è che tra i commenti spiccano le critiche e quanto il video sia imbarazzante. Forse perché Calenda è imbarazzante, così come lo è la situazione, con uno dei presenti che si alza ed esce di scena per poi tornare a sedersi, mentre sotto c’è il vocio dei turisti. Va bene tutto, ma noi apprezziamo per esempio chi invece ha fatto presente all’ex candidato sindaco di Roma che visto che ha fatto il liceo classico avrebbe dovuto leggere il testo in greco. Il non plus ultra del cringe, sarebbe stato. Un video incomprensibile, persino per gli stessi greci, che oggi quella lingua non la parlano più. Però almeno l’utente ha fatto dell’ironia all’altezza della situazione. Alla fine stiamo parlando di Pericle, ma evidentemente al popolo social non frega niente. Anche perché quella democrazia che va tanto di moda sull’Internet non c’entra un fico secco con quella vera, quella ateniese (diretta, non rappresentativa), di 2.500 anni fa.
Adolfo Spezzaferro
2 comments
[…] Calenda declama Pericle ad Atene e sui social gli dicono “cringe” (che poveracci, Lucarelli comp… proviene da Il Primato […]
Con tutti i dovuti distinguo possibili verso avvenimenti di quasi 2500 anni fa, penso che le tendenze imperialistiche di Atene avessero qualcosa di somigliante con i moderni Stati Uniti ; la lega delio-attica(la prima soprattutto) mi ricorda (drammaticamente) la Nato, con un paese egemone e gli altri satelliti solo nominalmente indipendenti. Poi ,certo, gli Ateniesi potrebbero dare lezioni di democrazia(specie in politica interna) al misero Occidente contemporaneo. Per dire, a un commediografo come Aristofane era permesso attaccare(con la satira) i potenti dell’epoca come Cleone ,Iperbolo, Cleofonte, etc, con una violenza verbale inimmaginabile al giorno d’oggi (dove dei ragazzini vengono denunciati per vilipendio del capo dello stato a causa di una caricatura…).