Roma, 29 mag – Oliviero Toscani fa come le lumache con la pioggia, se ne sta tutto il tempo rintanato ed esce solo per schiumare contro Salvini. Da “Salvini ha il complesso del trans perché gli piacciono le divise” a “Appendiamo Salvini a Piazzale Loreto“, gli sforzi del fotografo per emergere nel mare di boutade contro il ministro dell’Interno appaiono sempre più disperati, arrivando allo scherno puerile, come i bambini che dicono “cacca” per attirare l’attenzione: “Poveretto Salvini – aveva detto – guardate che faccia ha. Mi fa pena un po’, con quel naso rosso e con quell’occhio da demente”.
Un alunno delle elementari
Il fotografo delle campagne Benetton durante la trasmissione di Radio24 La Zanzara ha commentato con la sua solita brodaglia di affermazioni random qualunquiste i risultati delle elezioni europee e amministrative che hanno registrato il boom della Lega. “Cosa vuol dire? Uno che ha votato Lega non capisce tanto, capisce fino ad un certo punto, non capisce il futuro. Capiranno, ma ci vuole tempo. Ancora non siamo civili“. Anche per lui, come Gad Lerner e Cuperlo, gli elettori leghisti sono una massa di barbari ignoranti da rieducare, nei quali instillare il senso civico (che rema implacabilmente a sinistra). Niente di nuovo sotto il sole, in fondo lo pensano tutti i progressisti. “Quelli di sinistra – ha rincarato esponendo un’analisi politica degno di un bambino di seconda elementare (ah, i grandi intellettuali della sinistra!) – sono più simpatici, più intelligenti, più liberi, ma soprattutto sono meno teste di cazzo. È una cosa che ho imparato da ragazzo. A sinistra c’è più civiltà, facendo certo grandi sbagli e grandi errori”. Ma a questo punto i conduttori della trasmissione, Cruciani e Parenzo, ribattono evidenziando che, nonostante l’incessante demonizzazione del leader del Carroccio, l’accostamento al fascismo, alle leggi razziali e a ogni flagello dell’umanità, Salvini fa man bassa di consensi ed è amatissimo dai suoi sostenitori. Toscani mica si scompone ed illustra la sua teoria: «Anche Dracula piace, tutti vanno a vedere i film di Dracula, vanno a vedere i film dei mostri. La gente è affascinata dai mostri. C’è questa sindrome di Stoccolma”. Insomma Toscani non sa più cosa inventarsi per evitare di interfacciarsi con la realtà: preferisce diventare il meme di se stesso.
Cristina Gauri
8 comments
E voi smettetela di riportare le idiozie di questo demente, per favore! Volete perdere lettori?
Il cialtrone non si smentisce! E sciorina con noncuranza il suo analfabetismo! (Quello che i sinistronzi attribuiscono a tutte le persone accorte, avvedute e di buon senso!). Alla gente piacciono i vampiri, i lupi mannari, e ogni genere di creature mostruose e fantastiche che fantasia e leggende possano partorire, è vero. Ma e’ almeno altrettanto vero che simili esseri piacciono finché restano confinati nel “mondo delle fiabe”! Nessuna persona comune vorrebbe averci a che fare nella realta’! Proprio come con gli squallidi, molesti e pericolosi personaggi della sinistra che infestano la realtà Italiana!!!
Se magari la smettete di postare articoli su questa immondizia di Toscani ed altri sinistrati mentecatti, sarebbe meglio,altrimenti il “Lercio” risulta essere una testata più seria…! (Non è solo una critica, ma soprattutto un consiglio)
“Quelli di sinistra – ha rincarato esponendo un’analisi politica degno di un bambino di seconda elementare (ah, i grandi intellettuali della sinistra!) – sono più simpatici, più intelligenti, più liberi, ma soprattutto sono meno teste di cazzo”
Detto da una gigantesca testa di ca… fà veramente sorridere.Che siano poi piu’ intelligenti è impossibile dato che ne fà parte anche lui! Poi dice che a sinistra sono piu’ liberi; di strafarsi di canne? o liberi di lottare contro i sovranisti favorendo cosi’ i poteri occulti stranieri che si sono comperati l’Italia e la schiavizzano con una moneta privata prodotta a costo zero ed esentasse?
[…] 2 giu – Insultare gli elettori leghisti ormai è diventato uno sport nazionale tra gli sconfitti dell’ultima tornata elettorale. Come […]
[…] Toscani, il fotografo preferito dall’élite radical chic italiana (e dalla famiglia Benetton) si sente spesso nella posizione di sferzare bordate di dubbio gusto su esponenti politici a lui sgraditi e anche sulla Chiesa (non sia mai prendersela con altre […]
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