Roma, 8 nov – Sono sempre di più gli italiani, soprattutto giovani, che ogni anno lasciano la nostra nazione, dall’inizio di quest’anno sono quasi 6 milioni i cittadini nostrani iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (Aire), i quali rappresentano circa il 10% degli oltre 59 milioni di italiani residenti nella penisola. L’Italia ha perso più dello 0,5% della popolazione residente con una crescita degli espatri del 2,7% rispetto gli anni precedenti. I dati mostrano quasi 154 mila nuove iscrizioni all’estero oltre ad evidenziare che quasi la metà degli italiani residenti nel resto del mondo è partita dal sud, più di 2 milioni del nord e circa il 16% dal centro. L’Europa resta la meta più scelta (78,6%), al secondo posto l’America, soprattutto latina (14,7) e a seguire Africa e Oceania.
Sempre più giovani se ne vanno
Il dato più sconcertante sottolinea come tra le persone che decidono di lasciare l’Italia prevalgano soprattutto i giovani: il 21,8% ha tra i 18 e i 34 anni e il 23,2% ha tra i 35 e i 49 anni mentre i minori rappresentano il 14,5%. I giovani protagonisti di questo fenomeno emigratorio sono per lo più individui con un alto livello di formazione, i quali decidono di partire per motivi di studio e di lavoro, spesso non facendo ritorno e di conseguenza apportando variazioni rilevanti e drammatiche sulla composizione sociale e culturale della nostra popolazione.
Contrastare il tramonto della nostra nazione
Questa interminabile fuga dei giovani italiani evidenzia delle problematiche alla base, con una politica che da decenni si disinteressa nel modo più assoluto delle nuove generazioni, costrette in un sistema scolastico disintegrato dai continui tagli e privatizzazioni per poi essere gettate nel mondo del lavoro senza prospettive e aiuti, per non parlare della profonda crisi demografica che colpisce l’Italia e tutti i popoli europei, i quali vengono rimpiazzati dalle migliaia di immigrati che ogni giorno sbarcano sul nostro territorio. La spinta a partire viene data a questi giovani dal generale senso di smarrimento e di incertezza che ricopre come un velo il nostro tempo, una tendenza che deve essere invertita affinché esista ancora in futuro il nome Italia.
Andrea Grieco