Bologna, 24 gen – Non ci sarà nessun titolo a nove colonne, la Boldrini contrita non sarà in prima fila in nessuna manifestazione organizzata da Pd, Anpi e varia umanità in crisi di legittimazione, né ci saranno appelli universali per salvare la democrazia in pericolo. Nulla di tutto ciò, perché il blitz all’interno di una sede politica vede questa volta protagonisti non un gruppo di sempre pericolosi skinhead, ma gli esponenti di uno dei centri sociali dell’estrema sinistra.
Parliamo del collettivo universitario Hobo di Bologna, che ieri sera si è reso protagonista di un’irruzione all’interno di un circolo Pd nel centro della città felsinea. All’interno dei locali era in corso un incontro fra gli iscritti e il deputato dem Andrea De Maria, interrotto dall’ingresso dei militanti già protagonisti di una contestazione nel pomeriggio contro un banchetto di raccolta firme di CasaPound. Proprio il tema dell’antifascismo è stata la “molla” che ha fatto scattare la contestazione: “Il primo elemento fondamentale per cambiare il mondo è distruggere il Pd, chi vota le leggi di Minniti è un fascista”, hanno tuonato i contestatori. Parole a cui è seguito un battibecco: “Il Pd non lo distruggerai – ha risposto uno dei relatori – perché questa città ha delle radici nell’antifascismo e tu ti dovresti vergognare”. Sono seguite accuse reciproche e ne è nata un’accesa discussione, protrattasi per vari minuti.
Tutto il contrario, insomma, rispetto a quanto successo pochi mesi fa a Como, dove l’azione del Veneto Fronte Skinhead che contestava un’associazione pro-accoglienza si era caratterizzata per una “pacatezza inquietante” (come scrisse all’epoca il segugio antifascista di Repubblica Paolo Berizzi): l’ingresso in sala, la lettura di un volantino, nessuno screzio, l’uscita di scena. All’epoca si era scatenata una cagnara paranoica, mentre oggi non assistiamo alla stessa isteria collettiva. Sarà perché il Pd non ha mai fatto mistero di coccolare in un modo o nell’altro i “ragazzi dei centri sociali”, come vengono spesso e volentieri amorevolmente definiti?
Nicola Mattei
Bologna come Como, ma se l'irruzione è dei centri sociali non è violenza
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7 comments
Poverini questi studentelli piddini dei centri asociali…….. sempre protetti e foraggiati, drogati e comunistelli.
Merde umane.
Aggiungo……la magistratura ovviamente tace perché i lozzosi dei centri asociali fanno comodo a buona parte della sinistra quando c’è da picchiare, spaccare e intimorire………. addirittura chi salì’ sul tetto dell’auto di salvini rompendo e spaccando più cose alla sera era già libero a festeggiare in compagnia……… vorrei vedere se un povero suddito italico sale per protesta sull’auto di un sinistro, piddini e non…….. arresto immediato e anni di galera. Vergogna.
Merde, c’est plus facile ..
[…] Author: Il Primato Nazionale […]
e leggete Voi cosa ancora si sono inventati i loro compagnucci :
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13302177/immigrati-coop-carpi-paga-scuola-sesso-stranieri-seduzione-ragazze-italiane.html
[…] è che, anche se talvolta i “ragazzi dei centri sociali” possono dare in escandescenze e prendersela direttamente col Pd (ma non vedrete mai manifestazioni di sdegno contro i piccoli antifascisti un po’ riottosi), […]