Roma, 16 nov – I bambini che spacciano droga non sono – purtroppo – una novità, ma ogni volta che si verificai un fatto del genere la questione non può lasciare ovviamente indifferenti. Come riporta l’Ansa, il fattaccio avviene ad Andria, nell’omonima provincia condivisa anche con Barletta, in Puglia.
Bambini spacciatori di droga: piccolo di 9 anni usato per consegnare dosi
Usare bambini per fargli fare gli spacciatori di droga. Il che è una perfino una semplificazione, visto che non si parla certamente di qualifiche ma di meri strumenti. Il piccolo in questione, 9 anni, veniva usato per consegnare dosi di droga ai clieni o per incassare debiti maturati da acquirenti in difficoltà, precedentemente minacciati perché magari insolventi.
A scoprire l’agghiacciante dinamica, i carabinieri di Andria, in Puglia. I quali hanno arrestato due persone, uomo e donna, rispettivamente di 50 anni e di 35. Ovviamente le accuse sono pesantissime: non solo detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione e ricettazione, ma anche lo sfruttamento del minorenne. Il quale, peraltro, è anche figlio della donna. Non c’è mai limite al peggio, insomma.
Come distruggere l’età dell’innocenza
Distruggere l’età dell’innocenza è una delle peggiori infamie che si possano immaginare. In un mondo già crudo di suo, avere a che fare con storie del genere decisamente non riconcilia con l’esistenza e con la serenità. Non si parla semplicemente di un minorenne, ma di un bambino, ovvero quanto di più lontano possa esistere dall’età adulta. Un bambino che a causa di una “sciocchezza” simile potrebbe vivere una crescita disagiata, per usare un eufemismo. Sono cose già accadute, innumerevoli volte. Ma sono anche simbolo di un sottosviluppo evidente, umano oltre che culturale. Perché portare i bambini a spacciare droga significa questo.
Alberto Celletti