Roma, 22 feb – Ormai si chiamano comunemente marketplace: per il marchio editoriale Altaforte sarà il primo “canale commerciale” italiano per la diffusione di una cultura identitaria non allineata. Ma la rivoluzione della casa che ha pubblicato La Nazione fatidica, Inferno SPA e le fatiche letterarie di Marco Mori, Ilaria Bifarini e del professor Sinagra non si ferma al virtuale, essendo piantate le prime due bandierine sulla carta geografica italiana.
Con un’operazione che tradisce una visione che va al di là del semplice spirito imprenditoriale, Altaforte Edizioni lavora da inizio anno per raggruppare attorno a sé le più importanti case editrici accomunate da una condivisa sensibilità verso scelte culturali non scontate e mai omologate. L’operazione, come si suol dire, è perfettamente riuscita (ed è ancora in corso, dal momento che si preannunciano a breve nuovi accordi di distribuzione già alla firma), e così i titoli di Ferrogallico, Idrovolante, Eclettica, Aga, Bietti e Passaggio al Bosco, oltre ovviamente a quelli Altaforte, trovano già spazio sul nuovo portale commerciale per la vendita online, mentre vengono proprio in queste ore sistemati sugli scaffali delle prime due librerie fisiche di Piacenza e Bolzano.
D’Annunzio, Fiume e Futurismo, Oriente, Storia, Geopolitica, Economia, Filosofia, Biografie, Sport e ultras e Romanzi le categorie dei libri, a cui vanno aggiunti fumetti e riviste (Il Primato Nazionale in primis), tanto per la piazza virtuale di vendita, quanto nei due negozi che verranno inaugurati sabato prossimo alle 16.00, per quanto riguarda Piacenza, alla presenza dell’editore Francesco Polacchi, del responsabile piacentino Pietro Pavesi e di Adriano Scianca e sabato 2 marzo a Bolzano dalle ore 10, nella centralissima Piazza della Vittoria (al nº 3), con Marco Mori e Andrea Bonazza.
Questo mese di febbraio segna un primo importante cambio di marcia per Altaforte ma si lavora su altre novità: già dai prossimi mesi – garantiscono – si scopriranno gli altri tasselli di un progetto che si propone di raggiungere tutti i canali comunicativi e culturali identitari, proprio per la soddisfazione di quelli che, anche sul sito, vengono chiamati “gli esploratori del sapere”.