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Attacco agli Usa in Giordania: primi morti americani e tensione in aumento in Medio Oriente

by Alberto Celletti
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Giordania Usa

Roma, 29 gen – Ora anche la Giordania. Non bastavano Gaza, Cisgiordania, Yemen, Pakistan. Non si parla della Giordania di per sé stessa, ma di un avamposto. Il Medio Oriente è una polveriera sempre più approfondita da cui non sembra facilissimo uscire. E poi, naturalmente, c’è l’Iran. Il quale nega il coinvolgimento nell’attacco.

Attacco alla base Usa in Giordania: primi morti americani dall’inizio del conflitto

A dirla tutta, comincia ad essere anche faticoso parlare di “rischio escalation in Medio Oriente”. L’escalation c’è già stata ed è ancora in corso. Dopo di che, bisognerà vedere se si allargherà ulteriormente. Ma la situazione, nell’ultimo mese, è ben poco discutibile e  l’ultimo tassello – piccolo per fortuna – è per l’appunto, la Giordania, area nord orientale del Paese, dove un drone, vicino al confine con la Siria, ha attaccato una postazione statunitense provocando tre morti e 34 feriti.  Dal governo di Amman sostengono che l’attacco non sia avvenuto sul suolo giordano ma in Siria, prendendo di mira la base americana di Al-Tanf. Il Pentagono ripete la sua versione. E punta l’indice contro Teheran. La quale si tira subito fuori: noi non c’entriamo. Così dice il portavoce del ministero degli Esteri Nasser Kanaani: Queste accuse sono mosse con un obiettivo politico volto a ribaltare la realtà della regione”.

Gli americani colpiti e il significato per le fratture interne

Donald Trump insiste dicendo che Joe Biden “ci sta trascinando in un’altra guerra”. Proponendosi come il presidente che risolverebbe tutti i conflitti (ovviamente, sebbene vada ricordato che, da inquilino della Casa Bianca, effettivamente non ne aveva generati di nuovi). Ma in ogni caso, nel fronte statunitense già diviso dalle ormai prossime elezioni presidenziali, si discute. Per Biden è sicuro che l’attacco sia stato eseguito da “gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran che operano in Siria e Iraq”, mentre il Wall Street Journal chiarisce che è stata colpita la Tower 22, ovvero un avamposto americano in Giordania, vicino alla base di Al-Tanf, la quale però si trova al di là del confine con la Siria. Oltre a provocare le prime vittime americane, l’attacco in Giordania è anche il primo in Giordania, dove ci sono circa 3mila militari a stelle e strisce. L’escalation, quella già in corso, potrebbe espandersi ulteriormente.

Alberto Celletti

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