Roma, 21 feb – Ormai è scontro totale fra Apple ed Fbi a proposito dell’iPhone di Syed Rizwan Farook, autore della strage di San Bernardino. Il punto su cui le autorità e la Apple non riescono ad accordarsi è la creazione di una backdoor, cioè una “entrata da dietro”, una “porta di servizio” per accedere al telefonino. Il Federal Bureau of Investigation, infatti, vorrebbe ottenere una versione speciale di iOS, da montare sul dispositivo, che permetta di sbloccarlo. Insomma, il governo americano chiede ad Apple di creare un nuovo programma, che al momento non esiste, per disattivare o scartare i meccanismi di protezione e sicurezza dell’iPhone. L’azienda ha spiegato che una volta creata una una backdoor, tale tecnologia potrebbe essere replicata per qualsiasi iPhone. In pratica, non è possibile sbloccare solo un telefonino senza potenzialmente sbloccarli tutti, con tutti i problemi del caso in termini di privacy. Il fatto, poi, che qualcuno abbia cambiato la password del telefonino (forse i datori di lavoro di Farook, proprietari del telefonino) complica ulteriormente le cose.
Ora una decisione di un giudice intende obbligare Cupertino a decrittare l’iphone 5 dell’attentatore. Il Dipartimento della giustizia ha, da parte sua, presentato un’istanza nel tentativo di costringere Apple a rispettare il provvedimento. E ha aggiunto che la decisione di Apple di non collaborare con l’Fbi come “una strategia di marketing legata al suo modello di business”. Per tutta risposta, Apple sarebbe pronta ad andare fino alla Corte costituzionale, sollevando obiezioni che hanno a che fare con i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione.
Sulla questione è intervenuta a gamba tesa anche Donald Trump, che ha esortato gli americani a boicottare la Apple fino a quando non permetterà all’Fbi di decrittare il cellulare dell’autore del massacro di San Bernardino. “Tim Cook ne ha fatto un gran spettacolo, probabilmente per far vedere quanto è liberale”, ha dichiaro Trump in un comizio in Carolina del Sud, riferendosi all’amministratore delegato di Apple. “Io uso sia Apple che Samsung. Ma se Apple non darà alle autorità le informazioni sui terroristi, continuerò a usare solo Samsung finché quelle informazioni non verranno fornite”, ha poi ribadito su Twitter.
Giorgio Nigra