Roma, 15 mar – Lucia Annunziata candidata Pd? Probabile, secondo le indiscrezioni delle agenzie di stampa nazionali come del Giornale, ma in casa dem sarebbe una figuraccia mica da ridere, considerando il quasi spergiuro che appena sette mesi fa aveva professato l’ex-giornalista Rai: “Non mi candiderò mai e poi mai alle Europee. Né con il Pd né con nessun altro partito”. Ora la questione potrebbe essere un piccolo problemino. Ma tranquilli, al Nazareno sono pronti a rispolverare una tattica storica (ma che non frega più nessuno): la parolina “indipendente”.
Annunziata candidata Pd ma “indipendente”
Evitare la brutta immagine o comunque aggirarla è nella testa dei dem italiani, a quanto pare. L’ipotesi che sta tenendo banco è quella della candidata capolista dal Pd come “indipendente” nella circoscrizione Sud. Qualcosa di un po’ meno buffone del caso Santori ma comunque di discretamente comico, insomma. In queste ore, le parti si starebbero parlando per cercare di capire come uscire dall’impasse. Dopo le dimissioni dalla Rai e dalla conduzione della trasmissione Mezz’ora in più, la Annunziata ha sempre gravitato nelle chiacchiere intorno al Pd, e la sua stessa carriera di cronista non è che si sia mai distinta esattamente per l’imparzialità. D’altronde, la prode Lucia si era licenziata per protestare contro la terribile “Tele Meloni”, il che dà una dimensione della faccenda…
Una vecchia tattica
Diciamo che la strategia ha funzionato per tenere vivo l’elettorato “sicuro” della sinistra, ma non certo per gli altri. È successo con la buffonata delle Sardine ai tempi delle elezioni regionali dell’Emilia Romagna nel 2019, si è palesato di nuovo con quelle comunali di Bologna in cui quel fine statista di Mattia Santori si era candidato come “indipendente”. Ma del Pd. Lo strambo ossimoro che insulta l’intelligenza umana, insomma, questa volta verrebbe riproposto. Solo che non inganna davvero nessuno, a parte i sinistri irrecuperabili, s’intenda.
Alberto Celletti