Rimini, 30 lug – Di domenica anche in carcere si celebra la Messa. Così è stato anche ieri nel penitenziario di Rimini. A un certo punto, però, due bande di immigrati, una albanese e l’altra marocchina, hanno cominciato a darsi fastidio. Le cause del parapiglia sono sconosciute, ma sta di fatto che è scoppiata una rissa. Proprio mentre era in corso la celebrazione della messa domenicale.
Solo l’intervento della polizia penitenziaria ha sedato gli animi. Due agenti intervenuti per dividere i contendenti ed evitare conseguenze peggiori, sono rimasti feriti e sono stati ricoverati in ospedale.
A riferire della rissa scoppiata nel carcere di Rimini è stato il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, che ha colto l’occasione per ricordare che “Dal 2016 al 2017 le aggressioni e le colluttazioni sono aumentate notevolmente, passando da circa 8500 a oltre 9500”. Per questo motivo “è sempre più necessario e urgente rivedere l’organizzazione interna delle carceri e assumere personale di polizia penitenziaria”.
Anna Pedri
Albanesi contro marocchini: maxi rissa in carcere durante la messa
388
5 comments
[…] e l’altro pakistano. Non è infrequente che all’interno di queste strutture si verifichino scontri tra gruppi di diversa estrazione etnica, segno forse che sono gli immigrati per primi a tenere alla propria identità e a non credere alla […]
[…] pakistano. Non è infrequente che all’interno di queste strutture si verifichino scontri tra gruppi di diversa estrazione etnica, segno forse che sono gli immigrati per primi a tenere alla propria identità e a non credere alla […]
[…] e l’altro pakistano. Non è infrequente che all’interno di queste strutture si verifichino scontri tra gruppi di diversa estrazione etnica, segno forse che sono gli immigrati per primi a tenere alla propria identità e a non credere alla […]
[…] e l’altro pakistano. Non è infrequente che all’interno di queste strutture si verifichino scontri tra gruppi di diversa estrazione etnica, segno forse che sono gli immigrati per primi a tenere alla propria identità e a non credere alla […]
[…] e l’altro pakistano. Non è infrequente che all’interno di queste strutture si verifichino scontri tra gruppi di diversa estrazione etnica, segno forse che sono gli immigrati per primi a tenere alla propria identità e a non credere alla […]