New York, 12 apr – Arriva dai laboratori della Rockfeller University di New York l’ennesimo passo da gigante nella lotta contro l’AIDS. Il team della dottoressa Marina Caskey è riuscito, infatti, ad individuare e isolare un anticorpo altamente neutralizzante in grado di combattere oltre l’80% dei ceppi di HIV.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, evidenzia come la molecola – battezzata col nome di 3BNC117 – sia in grado di attaccare il principale recettore con cui il virus dell’HIV si lega alle cellule per infettarle; gli studi sperimentali condotti su pazienti sieropositivi hanno dimostrato come la somministrazione dell’anticorpo riesca a diminuire fino a 300 volte la concentrazione del virus nel sangue e di bloccarne la sua proliferazione per oltre 28 giorni.
Questo è solo l’ultimo degli enormi progressi raggiunti negli ultimi mesi dalla ricerca medica nel campo della lotta all’AIDS. E’ di febbraio, infatti, lo studio condotto dallo Scripps Research Institute in California su una proteina, l’ eCD4-Ig, capace di inibire la proliferazione del virus all’interno dell’organismo.
Ed è di marzo la ricerca tutta italiana condotta dal gruppo di Medicina Molecolare dell’ICGEB di Trieste: i ricercatori italiani sono riusciti a individuare le zone delle cellule all’interno delle quali il virus dell’HIV si annida, risultando di fatto invisibile alla terapia farmacologica.
Il progresso della ricerca scientifica e il conseguente miglioramento della qualità della vita delle persone infette non sono tuttavia sufficienti affinché ci si possa dichiarare vincenti in questa battaglia. L’AIDS rappresenta ancora un pericolo reale e un nemico tutt’altro che sconfitto; non esiste al momento nessun trial clinico o farmaco in grado di sconfiggere pienamente la malattia. L’unico fronte su cui combattere resta, infatti, ancora quello della prevenzione.
Veronica Garra