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Adinolfi: "Niente anni di piombo bis, ma il potere torna a giocare la carta antifascista"

by Gabriele Adinolfi
7 comments

Roma, 23 feb – Non è di oggi mio attestato di stima per Adriano Scianca, uno dei pochissimi analisti intelligenti di quest’ambiente, messi insieme i quali si avrebbe difficoltà a formare una squadra di pallacanestro. Mi sorprende solo a metà il fatto che una persona nata nello stesso giorno in cui venne consumata la strage di Bologna, quindi praticamente alla fine degli anni di piombo, abbia colto degli aspetti essenziali che indicano come l’odierna scimmia degli opposti estremismi e della strategia della tensione sia relativamente fragile. Identificando l’intervenuta frantumazione della società, la crisi della socializzazione, l’atomismo individualista, la perdita del senso del tragico, Adriano coglie la gran parte degli aspetti che rendono le due epoche incomparabili e, quindi, le giocate irripetibili.
Complimentandomi aggiungerei alcuni elementi. La strategia della tensione nacque in un momento in cui coloro che la guerra civile l’avevano combattuta erano cinquantenni attivi e con molti conti in sospeso; infine, da ambo i lati, rimpiangevano e volevano riprendere una rivoluzione interrotta. Essa fu poi anche l’effetto psicologico di una grande illusione generazionale – quella che aveva prodotto l’aborto del 68 – che sognava di conquistare il cielo e di cambiare il mondo. La sopravvenuta delusione produsse il nichilismo distruttivo che avrebbe caratterizzato il movimento del ’77 e sarebbe stato l’humus della stagione del terrore. Infine l’Italia era al tempo stesso un luogo strategico nella centralità mediterranea e negli equilibri est/ovest oltre ad essere una protagonista regionale in conflitto con Francia, Inghilterra e Israele. Un vero e proprio campo di battaglia in cui si ebbe l’utilizzo dello stragismo e della lotta armata.
Oggi nulla di tutto questo è attuale. Ha ragione Adriano nel sostenere che senza l’enfatizzazione dei social non si sarebbe neppur posto il problema. Tutto bene allora, niente da temere? Non proprio. L’odio antifascista è stato nuovamente instillato, sia pure per un calcolo dozzinale. Il governo delle sinistre, liberal in fatto di costumi (immigrazione, eutanasia, omosessualità) e liberista in fatto di economia, ha delegato a questa patologia morbosa il suo essere di sinistra. In un agglomerato umano cinico ed isterico, quale è quello odierno, la brama del linciaggio è rinata e si esprime in isterie quotidiane. Alle quali, in senso eguale e contrario, si risponde dal pianeta social di destra, come mai era avvenuto al tempo di “uccidere un fascista non è reato” quando noi mantenemmo comunque il rispetto per il nemico e ci rifiutammo di cadere nei suoi stessi schemi. Ce n’è quindi abbastanza perché si scivoli sulla china e perché vengano consumati drammi che resteranno probabilmente episodici perché è improbabile che la guerra civile diventi organica.
C’è però di peggio. Con la disumanizzazione del fascista e con il baccano della canaglia, sono altresì prevedibili repressioni giudiziarie inique e insensate ma nondimeno violentissime. Queste potrebbero fornire il paravento per la classe politica italiana impegnata a breve a cercare un’impossibile quadratura del cerchio. Negli ultimi decenni essa non ha visto o non ha voluto vedere come stava cambiando il mondo e si è ritrovata oggi con tutte le contraddizioni economiche irrisolte, a dover fare i conti con l’abbandono sostanziale del papà americano, impegnato altrove, con l’indebolimento del padroncino inglese, con il cambio di velocità dei tedeschi e dei francesi, e perfino degli spagnoli e dei mitteleuropei. Tergiversando troppo, pensando di esser così furbetta, la classe dirigente italiana non ha preso provvedimenti di alcun tipo e adesso deve assumere in qualche modo il proprio default di cui dovremo pagare tutti le conseguenze. Ecco che allora il pericolo fascista e il mostro fascista torneranno utili per i diversivi nei momenti topici. In questo malauguratamente le due epoche non sono così distanti.
Gabriele Adinolfi

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7 comments

Tony 23 Febbraio 2018 - 5:21

-…che caxx c’entra il liberal con l’eutanasia? Tutti i popoli coscienti, del diritto ad una onorevole vita, hanno sempre reclamato il diritto ad una dignitosa e onorevole morte..

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Manero 25 Febbraio 2018 - 3:30

ottimo pelo nell’uovo

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Cesare 25 Febbraio 2018 - 9:34

L’ uomo non ha il diritto di arrogarsi la decisione sulla vita o la morte; la ha solo Dio.Per il cristianesimo, la nostra religione,il suicidio è peccato.E considerando i furbetti in Italia, credi non ci sarà mai nessuno che appone una firma falsa per fare fuori qualcuno?Come esempi prendiamo un erede, un trafficante di organi, una badante che si è fatta fare testamento a favore, etc.,etc.,etc

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Anni di piombo oggi? I punti di vista di Gabriele Adinolfi e Marcello de Angelis • Giovani A Destra 23 Febbraio 2018 - 9:15

[…] Il Primato Nazionale (click per link fonte) oggi ha pubblicato un articolo a firma di Gabriele Adino… […]

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AntonioS 23 Febbraio 2018 - 10:43

La logica e’ sempre la stessa, i conflitti non vanno risolti perche’ possono sempre tornare utili. Questa volta hanno tirato di nuovo fuori il pericolo fascista per nascondere la propria insipienza. Quello che a loro non interessa e’ il bene del popolo e della Patria.

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Raffo 23 Febbraio 2018 - 11:03

Articolo molto interessante, pacato ed esaustivo , che però pecca di un giusto e sobrio “ottimismo” nei confronti del prossimo………..prima o poi qualcuno ,magari con avvocati al seguito, dovrà esporre le penose condizioni in cui versano le pseudo istituzioni democratiche , dal sommo presidente al capo del governo pro ius soli e pro invasione africana , quando nel paese ci sono strade impraticabili causa buche e voragini………populismo direbbero i traditori piddini ………dovremmo sempre stare zitti o sottovoce potremmo prima o poi parlare dello schifo che ci circonda,degli pseudo antifascisti che altro non sono che spacciatori o drogati oppure degli infami funzionari che consentono agli assassini di scendere in strada a manifestare e negano le pubbliche sale ai patrioti italiani……… ex brigatisti a proteggere la feccia nera africana e gli italiani presi a sprangate oppure manganellati……….e ancora……..a macerata,cittadina in mano alla mafia nigeriana, chi ci guadagnava con lo spaccio??? chi proteggeva i negri infami bastardi che hanno fatto a pezzi una ragazzina??? perché nessuno dice che buona parte degli spacciatori vivevano in un hotel a quattro stelle pagato dai coglioni servi e sudditi italiani……….non mi risulta inoltre che da mattarello a gentilone siano giunte parole per la povera Pamela , ma appena uno sconsiderato ha sparato sui loro amati immigrati apriti cielo……..vorrei aggiungere altro ma la puzza comunista sale alta,meglio chiudere la cloaca.

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paleolibertario 25 Febbraio 2018 - 3:02

Articolo condivisibile del bravo Adinolfi. Ma non dimentichiamo che la vera patologia è l’immigrazione selvaggia, questo è il problema più urgente e grave. Il cosiddetto “antifascismo” è una cretinata, e lo sanno anche coloro che lo agitano come una bandiera. È in atto una sostituzione etnica e razziale: occorre combattere e reagire in questo senso. Gli anni di piombo non torneranno, quello che si sta verificando oggi è a mio avviso più grave e più subdolo, dalla cancellazione etnica non si torna più indietro.

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