Roma, 15 giu – Palazzo Venezia riaprirà i propri giardini al pubblico il 2o giugno dopo un restyling che già fa discutere. E’ sempre quella forma isterica di fascio-fobia che fa sbottare sia la Direttrice del Palazzo (che minimizza e tenta di giustificare) che il Direttore del polo museale del Lazio che propone un’indagine di mercato. Tanto chiacchiericcio perché sulle nuove panchine installate nell’area verde è stata apposta la targhetta con il nome dell’azienda (spagnola, tra l’altro) che le ha prodotte il cui nome è -udite, udite!- “Benito“. Non dobbiamo di certo spiegarvi perché questa sia una notizia visto che il Palazzo fu il quartier generale scelto da Benito Mussolini dal 1929 in poi e dal balcone di una delle sue stanze vi si affacciava per arringare le folla nei suoi celebri discorsi.
Non vogliamo polemizzare sulle motivazioni che hanno affidato le gestione dei lavori ad una ditta spagnola invece che ad una italiana, ma se le reazioni sono queste va bene così. La polemica fa sorridere perché ci si arraffa tentando di trovare una spiegazione ad una cosa che spiegazione non ha ed è ancora più divertente se si ragiona sul fatto che le coincidenze potrebbero non esistere e che d’altronde, il più celebre inquilino del Palazzo, potrebbe avere voglia di continuare a far sentire la sua presenza.
Aurelio Pagani