Roma, 24 dic – Una barbara circoncisione rituale “fatta in casa” ha causato la morte di un bimbo nigeriano di due anni. Il fratello gemello, anche lui sottoposto allo stesso rituale, è stato ricoverato all’ospedale romano Sant’Andrea in gravi condizioni.
La tragedia si è consumata in una famiglia di immigrati nigeriani che hanno eseguito la pratica rituale sui due figli gemelli.
Il presunto medico è stato arrestato. La pratica, secondo una prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, sarebbe stata eseguita prima su un bimbo, poi sull’altro. Quando le condizioni dei due sono apparse gravi è scattato l’allarme ed è stato allertato il personale del 118. Per uno dei bambini non c’è stato più niente da fare perché aveva già perso molto sangue, mentre l’altro è stato immediatamente portato in ospedale.
I due bambini erano ospiti di un centro d’accoglienza che l’Arci Roma gestisce con il comune di Monterotondo dal 2009. L’Arci di Roma ha poi fatto sapere che intende, “laddove fossero accertate responsabilità di persone che hanno provocato la morte del bambino, costituirsi parte civile”.
La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio in relazione alla morte del bambino e nello stesso fascicolo sono ipotizzate anche le lesioni gravissime in riferimento alle gravi condizioni dell’altro gemello. Il sedicente medico arrestato è un 66 enne cittadino statunitense di origine libiche. L’autopsia accerterà le cause della morte del bimbo.
La madre dei due gemellini, nati a Latina nel gennaio 2017, ha altri 5 figli in Nigeria. La donna, titolare di protezione umanitaria, è giunta nella casa di Monterotondo a metà novembre. Gli operatori dello Sprar sostengono di non aver avuto alcun sospetto che la nigeriana volesse sottoporre i figli a circoncisione.
Circoncisione rituale, muore un bimbo nigeriano in un centro d'accoglienza
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