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Lettera all'Ue: "La manovra non si tocca". Spread a 315

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 14 nov – Puntuale come una cambiale, lo spread risale. Sempre a causa della speculazione contro l’Italia sull’onda dello scontro tra governo gialloverde e Unione europea.
Sì, perché ieri l’esecutivo Lega-M5S ha inviato a Bruxelles la lettera con i chiarimenti richiesti dalla Commissione Ue sulla manovra italiana. Il succo del documento è che il deficit al 2,4% per il 2019 non si tocca, così come le principali politiche economiche previste. Il governo, insomma, non cede.
E stamattina lo spread tra Btp e Bund è in rialzo in avvio di seduta, con il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi che tocca i 315 punti base.
Male anche la Borsa. In apertura delle contrattazioni Piazza Affari peggiora rapidamente dopo i primi scambi fino ad arrivare a -1,6%.
Ma cerchiamo di capire che cosa ci sarà scitto mai nella lettera del governo italiano da scatenare tale subbuglio (pilotato, ovviamente) sui mercati.
Nello specifico, la versione rivista del Documento programmatico di bilancio 2019, inviata ieri a Bruxelles, lascia invariate le stime di crescita sul Pil all’1,5% e sul deficit/Pil al 2,4% che resta un “limite invalicabile“.
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, nel documento recapitato alla Commissione Ue, spiega come “le ragioni già esposte mantengano tutta la loro validità, anche dopo aver attentamente valutato le argomentazioni contenute nel parere da voi trasmesso. Resta prioritaria l’esigenza di rilanciare le prospettive di crescita per colmare il perdurante divario tra l’attuale livello del Pil e quello registrato prima della crisi economica e finanziaria, nonché per fare fronte al rallentamento del ciclo”.
Secondo il governo adesso la priorità è “affrontare le difficoltà sociali indotte dall’andamento negativo dell’economia attraverso interventi sulle situazioni di disagio e povertà”. Insomma, varare il reddito di cittadinanza. Ma anche modificare l’impianto della riforma Fornero “che ha prodotto un repentino incremento dell’età di pensionamento con conseguenze negative sul ricambio della forza lavoro e sulla riconversione delle imprese”. Ossia quota 100 per le pensioni.
I provvedimenti-bandiera di M5S e Lega non si toccano. E se la Ue non è d’accordo – assicura la maggioranza – il governo tirerà dritto lo stesso.
Se a Bruxelles proveranno a pensare di mettere sanzioni contro gli italiani hanno sbagliato“. Parola del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, intervenuto a Radio Anch’io su Radio Rai1.
“Stiamo dando fastidio a qualcuno dimostrando che si può cambiare. Non vogliamo uscire dall’Eurozona, vogliamo difendere diritto sicurezza, lavoro e salute degli italiani“, ha continuato. Salvini ha poi ricordato come le manovre degli ultimi cinque anni di “Monti, Letta, Renzi e Gentiloni sono state applaudite da Bruxelles, ma non hanno fatto bene all’Italia. Sulla manovra c’è un’opera di disinformazione. In manovra ci sono sette milioni per aiutare gli italiani a riconquistare il diritto a riavere i contributi”.
In verità, come è noto, la Commissione può benissimo aprire una procedura d’infrazione per deficit eccessivo e sanzionare l’Italia.
Ma, a sua volta, il governo può benissimo infischiarsene e non pagare le multe.
Saranno proprio i mercati a dar ragione alla bontà della manovra – sostiene da settimane la maggioranza Lega-M5S.
Staremo a vedere. Per adesso – a quanto pare – frutta di più speculare contro il governo Conte che scommettere sulla ripresa dell’economia italiana.
Adolfo Spezzaferro

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Lettera all'Ue: "La manovra non si tocca". Spread a 315 | NUTesla | The Informant 14 Novembre 2018 - 4:05

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