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Roma, 17 set – Altro che 500 mila rimpatri come annunciato da Salvini in campagna elettorale (stime poi riviste al ribasso perché “ci vorrebbero ottant’anni”), qui non si riesce ad espellere nemmeno 7 clandestini tunisini. Una vicenda dai contorni a dir poco grotteschi, con appunto protagonisti 7 immigrati clandestini tunisini prelevati da un centro di permanenza e rimpatrio a Torino, trasportati a Roma da ben 16 agenti di scorta e rimasti fermi sulla pista di Fiumicino per ore a causa di un guasto al charter che li avrebbe dovuti riportare a Tunisi dopo uno scalo a Palermo.
Oltre al danno la beffa, perché non paghiamo solo i costi di scorta, trasferimento e mancato rimpatrio, ma ai 7 tunisini è stato di fatto concesso di tornare in libertà, poiché dalla Questura è arrivato “l’ordine di lasciare il territorio italiano“, che evidentemente i clandestini non rispetteranno mai. Dunque arrivati a Fiumicino con la scorta, sono tornati con il treno a Torino liberi. Quindi in soldoni da 7 immigrati che da un centro di permanenza si apprestavano ad essere rimpatriati, siamo passati a 7 immigrati “a zonzo” per l’Italia con un’ordinanza di allontanamento che è facile capire che fine farà.
Sulla vicenda sono intervenute diverse forze politiche che hanno annunciato anche una interrogazione parlamentare per fare chiarezza ed accertare le responsabilità. Pesante il commento di Eugenio Bravo segretario generale del Siulp Torino, il sindacato di polizia: “Ci sarebbe da ridere se non fosse che la questione dell’immigrazione è maledettamente seria. Purtroppo gli imprevisti non possono essere imputabili a nessuno e tuttavia con il grande impegno della politica che fa l’impossibile per controllare l’immigrazione clandestina, e i salti mortali per siglare accordi bilaterali con i Paesi riluttanti ai rimpatri, assistere a una siffatta débacle dell’espulsione lascia uno scoraggiante retrogusto di improvvisazione e di imbarazzante situazione grottesca”.
Davide Romano
Oltre al danno la beffa, perché non paghiamo solo i costi di scorta, trasferimento e mancato rimpatrio, ma ai 7 tunisini è stato di fatto concesso di tornare in libertà, poiché dalla Questura è arrivato “l’ordine di lasciare il territorio italiano“, che evidentemente i clandestini non rispetteranno mai. Dunque arrivati a Fiumicino con la scorta, sono tornati con il treno a Torino liberi. Quindi in soldoni da 7 immigrati che da un centro di permanenza si apprestavano ad essere rimpatriati, siamo passati a 7 immigrati “a zonzo” per l’Italia con un’ordinanza di allontanamento che è facile capire che fine farà.
Sulla vicenda sono intervenute diverse forze politiche che hanno annunciato anche una interrogazione parlamentare per fare chiarezza ed accertare le responsabilità. Pesante il commento di Eugenio Bravo segretario generale del Siulp Torino, il sindacato di polizia: “Ci sarebbe da ridere se non fosse che la questione dell’immigrazione è maledettamente seria. Purtroppo gli imprevisti non possono essere imputabili a nessuno e tuttavia con il grande impegno della politica che fa l’impossibile per controllare l’immigrazione clandestina, e i salti mortali per siglare accordi bilaterali con i Paesi riluttanti ai rimpatri, assistere a una siffatta débacle dell’espulsione lascia uno scoraggiante retrogusto di improvvisazione e di imbarazzante situazione grottesca”.
Davide Romano
2 comments
….siete così certi del”guasto” venuto così a ”proposito”……coincidenza? Dubitarne e verificare non è male..
La “sinistra” ha occupato tutto l’ occupabile in questo povero paese!… Di sicuro c’è di mezzo qualched’uno di loro in questo “imprevisto” che casca a fagiolo per far sì che l’esecutivo faccia una figura barbina e alcuni scarafaggi ritornino a scorrazzare sul territorio “sine die” e a pesare sugli Italiani, che sono da punire perché non hanno votato il partito pidiesse! Cercare i responsabili di tutto ciò e punirli in maniera esemplare! Come invocano loro contro gli Italiani che non ne possono più di tutto questo negrume!!!