Strasburgo, 12 set – Il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, dopo le polemiche che lo hanno travolto negli ultimi tempi prima sulla sua presunta ubriachezza al vertice Nato e poi per la sua idea di mantenere l’ora legale per tutto l’anno in Europa, è tornato a parlare. E lo ha fatto in occasione del discorso sullo stato dell’Unione alla Plenaria a Strasburgo, durante il quale si è scagliato fermamente contro ogni forma di nazionalismo, a difesa di quest’Europa, da lui definita come un “guardiano della pace”.
“L’Europa deve restare un continente di apertura e tolleranza. Non sarà mai una fortezza in un mondo che soffre, non sarà mai un’isola, resterà multilaterale, il pianeta non appartiene a pochi” ha affermato Juncker che ha ribadito il suo “no al nazionalismo che distrugge e cerca colpevoli anziché cercare soluzioni”.
La preoccupazione nei confronti del nazionalismo Juncker la esprime lanciando un monito per le prossime elezioni europee del 2019. Vista l’aria che tira i suoi timori sono più che fondati. Per questo il presidente della Commissione Ue afferma: “Alle elezioni europee del 2019 vorrei che dicessimo no al nazionalismo malsano e sì al patriottismo illuminato. Il patriottismo è una virtù. Il nazionalismo è un veleno pernicioso”.
Parole dure, che hanno l’unico obiettivo di ribadire l’avversione di Juncker e dell’Europa nei confronti del sovranismo dei singoli stati membri, a favore di un sovranismo europeo. Non si spiega altrimenti il passaggio in cui il presidente afferma che “Ogni volta che l’Europa parla con una sola voce riesce ad imporsi agli altri, deve agire come un fronte compatto”.
Sarà, ma finora passi concreti sui temi caldi sembra che ne siano stati fatti pochi. In primis per quanto riguarda l’immigrazione, una piaga che Juncker intende sanare mediante il “rafforzamento della guardia costiera e di frontiera europea fino a 10mila unità da qui al 2020 ed un’agenzia europea per l’asilo”. Tuttavia, per Juncker il fenomeno migratorio è inevitabile, e una risorsa per l’Europa: “dobbiamo aprire delle vie di migrazione legale per l’Europa, abbiamo bisogno di migranti qualificati, le proposte della Commissione ci sono da tempo, vi invito a utilizzarle”.
Tra gli obiettivi del commissario europeo c’è anche l’allargamento dei confini europei, in particolare verso est, perché solo così a suo dire l’Europa sarà sempre più perfetta: “Gli allargamenti per me restano successo, abbiamo conciliato geografia e storia, ma restano sforzi da fare. Dobbiamo definire in modo definitivo l’adesione dei paesi dei Balcani occidentali altrimenti gli altri si assumeranno compito di dare forma ai nostri vicini”.
Anna Pedri
Juncker: "No al nazionalismo. In Europa apertura e tolleranza"
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5 comments
Ritengo la convivenza fra Europei un traguardo a cui ancora mirare, depurandoci peró della sovrabbondanza di ‘ingredienti esotici nocivi’
Più parlava, più mi aumentava il rigurgito esofageo, il vomito mi saliva e la nausea si impadroniva delle mie stanche membra………viscido omuncolo sinistro, dalle fattezze avvizzite e vinacciose , ci vuole morti e sostituiti dalla feccia negroide analfabeta africana il lurido euro burocrate………auguri vivissimi a lui e AO suoi amatissimi accoliti.
Dovremmo prendere ordini da uno che siè presentato alterato e barcollante in veste ufficiale?
Ma per piacere!!
Caro alcolista non anonimo, lascialo decidere alla gente se vuole essere una fortezza oppure no. Se la gente non vuole più stranieri devi solo prenderne atto, non puoi dare ordini. E poi, caro alcolista non anonimo, non usare la parola “nazionalista” con una connotazione negativa a priori: si può essere internazionalisti e si può essere nazionalisti, tutte le idee sono legittime. Sei tu il primo a non essere tollerante, caro alcolista non anonimo.
[…] della Commissione Europea che ha già scritto pagine importanti della storia in termini di uscite bislacche. Questa volta però Juncker prova a stupire tutti: “C’è stata una mancanza di solidarietà” […]