Roma, 16 ago – Nessuna maglietta rossa. E nessuna pubblica dichiarazione o buonista esternazione. Eppure, ci hanno abituati bene, i radical chic sempre in prima linea per vendicare e rimarcare morti in mare, uova lanciate, capotreno “razzisti”. Le immagini di Genova sono ancora fresche di dolore. Delineano il breve tratto di strada che separa la vita dalla morte. Le immagini di Genova, oggi, sono circondate da rumori spettrali. Ma da anni gridano attenzione, supplicano aiuto. Ben prima che si arrivasse a questo maledetto 14 agosto.
C’è chi parla di “sciacallaggio” del governo come Matteo Mauri (ci chiediamo dove si palesi, come si manifesti cotanto “sciacallaggio”) ma qui è l’ipocrisia che la fa da padrona. E’ il silenzio delle coscienze sporche, che domina la scena. Così la famiglia Benetton (che come già esaustivamente scritto, attraverso Atlantia controlla Autostrade per l’Italia) e Oliviero Toscani (il fotografo paladino delle cause anti-salviniane, anti-italiane ed immigrazioniste) tacciono: mentre il mondo social e reale, insorge. “Metterete le magliette rosse anche per le vittime di Genova?”, si chiede un utente di Twitter, rivolgendosi al fotografo Toscani.
La domanda è retorica, perché già conosciamo la risposta: nessuna maglietta rossa. E, presumibilmente, nessuna raccolta fondi con genovesi trofie al pesto (giusto per rievocare le pastasciuttate antifà). Il problema è che le vite perse (finora 38 accertate), in questo inaccettabile dramma, nessuna sentenza di Tribunale (o Cassazione) potrà mai restituirle. Ma la giustizia deve far giustizia. La tragedia di Genova chiede questo, come tutti noi. Mentre ai radical chic (da Toscani alla Mannoia, da Placido a Lerner) nulla chiediamo: la loro ipocrisia, il loro silenzio omertoso all’occorrenza e solidarietà “a tratti”, ci sono arcinoti. Alle vittime e alle famiglie, un pensiero: composto, sentito e mai sciacallante (Matteo Mauri e PD permettendo).
Chiara Soldani
L'ipocrisia della sinistra sulla tragedia di Genova
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1 commento
Non metteranno nessuna maglietta rossa perchè Genova è l’emblema della cementificazione sovietica perpetrata negli anni dalla cricca comunista in molte parti d’Italia, e Morandi ne è stato uno dei fautori… per cui i morti e i feriti non avranno mai per loro la stessa dignità di nota di una negra che si è presa un uovo in faccia (tanto per citare l’ultima)… magari se gli ricordiamo che ci sono finiti sotto anche 4 squatter francesi avanzi di centri sociali forse un fazzolettino rosso se lo tireranno fuori dal taschino…