Agrigento, 10 ago – “Questa mattina mi ha telefonato il presidente del cda di Banca Popolare Sant’Angelo, Antonio Coppola, comunicandomi di avere sospeso la procedura esecutiva di recupero del debito. Ci incontreremo, subito dopo ferragosto, per discutere della vertenza. Ringrazio il presidente Coppola che, allo stesso modo del suo predecessore Curella, ha dimostrato grande sensibilità in merito alla problematica della mia famiglia. Voglio ringraziare anche le istituzioni e la società civile che hanno immediatamente raccolto il mio appello disperato e sono intervenute.” Lo ha dichiarato il testimone di giustizia agrigentino Ignazio Cutrò.
Ieri la notifica al testimone di giustizia Ignazio Cutrò della procedura di precettazione avviata dalla Banca Popolare Sant’Angelo di Licata per un vecchio debito da circa 60 mila euro, che doveva essere pagato entro e non oltre il 19 agosto prossimo. Debiti causati dalla sua battaglia legale avviata contro il racket delle estorsioni. Le denunce di Cutrò hanno permesso di far condannare i propri estorsori ma hanno rapidamente spento le commesse per la sua impresa edile fino a causarne la definitiva chiusura. Il testimone di giustizia, disperato, aveva perfino minacciato di darsi fuoco se non si fosse giunti a una soluzione della vicenda.
Gaetano Montalbano
Denuncia la mafia e fallisce, la banca ci ripensa: congelato il debito di Ignazio Cutrò
167
1 commento
Meno male