Roma, 30 giu – Se non può copiare da chi, probabilmente, ne sa qualcosina in più di lui, Roberto Saviano si dimostra per quello che è: un bugiardo di professione, che dal suo attico di New York e grazie ad una comunque discreta capacità teatrale, è capace di convincere anche se alla prova dei fatti quel che dice non trova alcun riscontro in dati reali. Succede così che, nel corso di una puntata del programma televisivo “Di Martedì” andata in onda lo scorso 13 giugno – e diventata subito il mantra dei radical chic – il nostro ha discettato, fra le altre cose, dei costi dell’accoglienza.
“Solo negli ultimi anni – ha spiegato – al nostro paese sono stati dati 800 milioni di euro di fondi dall’Europa per la gestione dei flussi dei rifugiati, ma l’apporto più corposo lo si riceve indirettamente”. E come? “L’Europa – ha continuato Saviano – ha concesso all’Italia di scorporare dal bilancio questi 5 miliardi che servono per i rifugiati e che quindi non vanno a pesare sul rapporto debito/Pil, cioè non pesano sul debito italiano, non sulle nostre tasche”.
Non una fonte, non un dato preciso (a cosa fanno riferimento i “fondi dall’Europa”?), non – sia mai! – un contraddittorio. E la fake news è servita. Proprio così: una bufala. Anzi, una sequela di bufale, castronerie facilmente smentibili. Basterebbe avere la capacità di trovare e analizzare i dati. Impegno al quale l’autore di Gomorra non sembra aver intenzione di sottostare. Alla faccia del giornalismo investigativo.
Partiamo dalla cifra, quegli 800 milioni. “Negli ultimi anni” quando? Quanti anni? Non è dato sapere. Ciò che sappiamo – lo ha messo nero su bianco il ministero dell’Economia nel Documento Programmatico di Bilancio 2017 – è che, nel corso degli ultimi 4 anni l’Ue ha contribuito con 500 milioni. Sommando anche le cifre degli anni precedenti è verosimile arrivare a quegli 800 milioni, sì. Ma nel frattempo l’Italia quanto ha speso? Questo Saviano lo omette, dolosamente: 12 miliardi dal 2014 al 2017, cifra che lievita ulteriormente considerando anche i periodi anteriori. Insomma, il contributo dell’Europa è talmente importante da non arrivare neanche al 5% del totale.
Il picco della mistificazione lo si raggiunge però con la seconda parte del ragionamento, che tradisce una totale ignoranza di quelli che sono i meccanismi del Trattato di Maastricht. L’Italia può infatti scorporare le spese per l’accoglienza dal computo del rapporto deficit/Pil, ma da qui ad arrivare a dire che tali spese non impattano sui nostri conti pubblici è sostenere una totale falsità. Quelle cifre infatti escono eccome dal nostro bilancio, per cui vanno in qualche modo coperte. E come si copre una spesa pubblica, nell’impossibilità – stanti proprio i vincoli Ue – di fare deficit o disporre di una propria moneta? Esatto: attingendo dal bacino del fisco. Vale a dire delle tasse. Quelle che paghiamo tutti noi. E che provengono proprio da quelle tasche che secondo il Saviano nazionale non vengono toccate.
Nicola Mattei
“L’accoglienza ce la paga l’Europa”: Saviano non sa più che bufale inventarsi
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4 comments
[…] “L’accoglienza ce la paga l’Europa”: Saviano non sa più che bufale inventarsi proviene da Il Primato […]
Ancora cazzate da questo inadeguato personaggio, parziale, anti italiano ed offensivo contro il nostro popolo che
, schiavo e suddito , mantiene lui ed i suoi accoliti……..una vergogna per il nostro paese, la sua ignoranza matematica risulta invereconda………l’Europa ci lascia nella cloaca lurida in cui siamo e ci tratta da esseri inferiori, lui compreso. Indecente.
sarebbe come sostenere che tenendo la rata del mutuo di una macchina fuori dal bilancio complessivo di una famiglia (perchè magari intestata alla sola madre)
quella rata è “come se non la si pagasse alla banca”;
eppure basterebbe dare un’occhiata semplice estratto conto per verificarne l’esatto quanto ovvio contrario.
grande Saviano e grazie anche: mega boiate come questa fanno perdere decine di migliaia di elettori per volta al Piddì e dintorni.
[…] con fonte Il Primato Nazionale […]