Roma, 8 mag – Nel 2000, nasce la Fondazione Centro Astalli, sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS), con l’obiettivo principale di contribuire a promuovere una cultura dell’accoglienza e della solidarietà, a partire dalla tutela dei diritti umani. Il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, legato appunto alla Compagnia di Gesù, è attivo in più di 40 nazioni e la sua attività missionaria è stata costellata da numerosi scandali legati alla pedofilia e alla violenza sui minori. Nel 2007, l’ordine dei Gesuiti pagò 50 milioni di dollari per risarcire 110 eschimesi abusati in una loro struttura tra il 1961 e il 1987[1], mentre in Oregon, nel 2011, dovette risarcire con 166 milioni di dollari centinaia di nativi americani che avevano subito abusi sessuali da parte di alcuni preti tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta[2]. In Germania nel 2010, grazie alle indagini della dottoressa Ursula Raue, incaricata dalla Chiesa dell’allora pontefice Ratzinger, si scoprì che centinaia di bambini e ragazzi furono violentati o brutalmente percossi per decenni nelle istituzioni scolastiche dei gesuiti, e per decenni l’ordine preferì sistematicamente coprire e insabbiare le denunce[3].
La missione del Centro Astalli è “accompagnare, servire e difendere i diritti dei rifugiati” e questa si sostanzia in numerose attività rivolte all’accoglienza degli immigrati nel nostro Paese (per i gesuiti tutti gli immigrati sbarcati in Italia diventano immediatamente rifugiati). I servizi di Astalli direttamente rivolti agli immigrati sono[4]: strutture di accoglienza come il Centro San Saba, la Casa di Giorgia (con servizio di baby sitting incluso), Il Faro (con corsi di preparazione all’esame per la patente di guida) e il Centro Pedro Arrupe (con annesso campo sportivo), tutti beneficiari del circuito dei fondi pubblici per l’accoglienza del sistema SPRAR; ambulatori e mense; il Centro SaMiFo che offre agli immigrati assistenza medica sia di base sia specialistica presso diversi ambulatori di psichiatria, psicologia, ginecologia, ortopedia e medicina legale, con un approccio “particolarmente sensibile all’identità culturale dei pazienti e alla questione di genere”; corsi di italiano e di inglese, formazione scolastica per conseguire diplomi e laboratori musicali; centro d’ascolto e orientamento socio-legale con annessa “preparazione all’intervista con la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale” e visite settimanali degli operatori legali negli uffici della Questura e nel centro di identificazione ed espulsione di Roma per offrire agli immigrati la possibilità di presentare domanda d’asilo in Italia; corsi professionali e tirocini; sostegno economico iniziale (canone di affitto, utenze domestiche).
Oltre alle attività direttamente legate all’accoglienza degli immigrati, il Centro Astalli entra anche nelle scuole italiane “puntando sui giovani per gettare le basi di una società interculturale e inclusiva, in cui le diversità etniche, linguistiche e religiose siano considerate una ricchezza e non un ostacolo per il nostro futuro”[5]. I progetti organizzati nelle scuole, Finestre – Storie di Rifugiati (patrocinato da UNHCR) e Incontri, hanno già coinvolto migliaia di studenti che hanno avuto la possibilità di ascoltare diverse testimonianze dirette di immigrati di religioni differenti. Un vero percorso di indottrinamento ideologico dei bambini e dei ragazzi delle scuole.
Centro Astalli ha avviato altresì dei progetti ad hoc per sostenere l’accoglienza degli immigrati “cogliendo l’opportunità dei progetti finanziati per accompagnare i rifugiati nel loro difficile percorso verso l’integrazione in Italia, in una stagione di crisi economica e in un clima di indifferenza, se non di ostilità, nei loro confronti”[6]. Tra questi: TOGETHER – Costruiamo insieme il futuro, finanziato da Fondazione Cariplo e in partenariato con Save The Children, rivolto ai minori non accompagnati; RICO – Rafforzare #Integrazione, Costruire #Ospitalità, finanziato dal ministero dell’Interno e in partenariato con la CRS (Cooperativa Roma Solidarietà) di Caritas Roma e il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute di Roma Capitale; COH – Communities of Hospitality e PEB – Protection at External Border (progetto avviato lungo i confini dell’Unione Europea “per accompagnare i migranti nei loro bisogni essenziali, ma anche per documentare le violazioni dei diritti umani che si verificano sempre più spesso, nella convinzione che la tutela della vita umana debba essere sempre anteposta alla protezione delle frontiere”), finanziati da occulti donatori privati e in partenariato con gli altri Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati europei; FARI – Formare Assistere Riabilitare Inserire, finanziato dal ministero dell’Interno e in partenariato con Azienda Sanitaria Locale Roma 1, Programma Integra di Caritas Roma e CeSPI (Centro Studi di Politica internazionale presieduto da Piero Fassino). Molti dei progetti conclusi sono stati finanziati dalla Commissione Europea.
Il 9 aprile scorso, il Centro Astalli ha presentato il report annuale[7] alla presenza di Monica Maggioni, presidente della Rai, Marco Damilano, direttore de L’Espresso, Felipe Camargo, rappresentante dell’Ufficio Regionale per il Sud Europa dell’UNHCR, Padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli. I saluti iniziali sono stati tenuti da Padre Fabio Baggio, sottosegretario di Bergoglio per la Sezione Rifugiati e Migranti del Dicastero per lo sviluppo umano integrale. Ovviamente non poteva mancare una chiara propaganda pro-immigrazione contro le autorità libiche che stanno di fatto diminuendo, con le operazioni della propria Guardia Costiera, il flusso migratorio verso l’Italia: “Ad aprire la conferenza la testimonianza di Moussa, rifugiato maliano, che ha vissuto l’esperienza del carcere in Libia”.
Uno degli eventi caratterizzanti del Centro Astalli del 2018 è il corso di formazione “Aiutarli a casa loro?” in collaborazione con la Pontificia Università Gregoriana[8]. L’incipit del comunicato stampa spiega dettagliatamente l’ideologia alla base del corso: “Protezione è sentirsi a casa. I rifugiati non possono sentirsi a casa nei Paesi europei, dove la legislazione spinge ad autorizzare soggiorni sempre più temporanei e precari e, allo stesso tempo, nazionalismi e movimenti identitari marginalizzano e discriminano anche chi è presente da tempo. Si argomenta – e anche la riforma del Sistema Comune d’Asilo Europeo va in questo senso – che le persone possono ottenere protezione sufficiente anche nei Paesi di transito, dove in varie modalità sono trattenuti o respinti i migranti che tentano il viaggio verso l’Europa. Ma qual è la realtà di questi Paesi? Come viene trasformata dall’intervento e dalle politiche dell’Unione europea e dei singoli Stati membri? Infine un numero crescente di persone non avrebbe titolo alla protezione internazionale e viene quindi rimpatriata, in forma volontaria o forzata. Che situazioni si trovano ad affrontare le persone dopo il rimpatrio? E quali sono le cause di queste situazioni, che non di rado si intrecciano con gli interessi economici e politici degli stessi Stati europei che valutano sicuri quei territori?”
Coerentemente con la propaganda pro-immigrazione, subito dopo le prime inchieste delle procure italiane sull’ambiguo operato delle Ong davanti alle coste libiche, il Centro Astalli pubblica un comunicato stampa dal titolo “Vittime in mare davanti a un’Europa in cui soccorrere sembra essere un reato”[9]. Ovviamente, neanche i gesuiti vogliono la fine del flusso migratorio verso l’Italia: come potrebbero altrimenti beneficiare dei fondi Sprar del governo italiano?
Il Centro Astalli, come Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, partecipa attivamente alle campagne e agli eventi organizzati dalle associazioni finanziate dalla Open Society Foundations di George Soros: “Ero straniero. L’umanità che fa bene”, “Non aver paura. Apriti agli altri, apri ai diritti”, “L’Italia sono anch’io”, “Fermare la strage. Subito!”, “Not my Europe”, solo per citarne qualcuno.
Allo stesso tempo, il Centro Astalli è partner diretto di diverse associazioni sorosiane come Associazione Carta di Roma, Associazione 21 Luglio e A Buon Diritto. I principali finanziatori[10] del Centro Astalli sono Roma Capitale, la Conferenza Episcopale Italiana (Cei), la Fondazione Migrantes, l’Elemosineria del Santo Padre, la Fondazione BNL, il Segretariato Sociale Rai, la Federazione delle Chiese Evangeliche e ovviamente i fondi Sprar. Nel 2017, i fondi raccolti sono stati pari a 3,2 milioni di euro anche grazie ai contributi del 5×1000. I donatori privati sono stati solo il 22% del totale: un’associazione quindi operativa grazie alle donazioni del Vaticano e del governo italiano.
Come relatrice della conferenza di presentazione del report annuale 2017, il Centro Astalli ha invitato l’anticlericale, abortista e favorevole all’eutanasia Emma Bonino[11], forse seguendo le linee-guida di Bergoglio che, nel 2016, ricevette l’esponente radicale in udienza privata in Vaticano.
Non potevano quindi mancare progetti sviluppati grazie ai finanziamenti della Open Society Foundations di George Soros: uno di questi è “eUnify!”, video contro la xenofobia girato presso la sede di Palermo del Centro Astalli[12].
Nel 1993, il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste ha deciso di avvalersi della norma di legge che consente a una confessione religiosa riconosciuta dallo stato italiano ai sensi di un’intesa (articolo 8 della Costituzione) di accedere alla riscossione di una quota del gettito dell’otto per Mille dell’Irpef. Così nasce 8×1000 Chiesa Valdese. I fondi ottenuti dalla Chiesa Valdese sono “unicamente per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale”, e negli ultimi anni la maggioranza di questi sono serviti per finanziare programmi riguardanti l’accoglienza in Italia. Nel 2016, i fondi ricevuti grazie all’8×1000 sono stati quasi 38 milioni di euro[13].
Il progetto, che vede esplicitamente impegnata la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) e l’impiego diretto dei fondi dell’8×1000 è Mediterranean Hope (MH). Il progetto MH nasce nei primi mesi del 2014 “dalla consapevolezza della drammaticità delle migrazioni via mare dai paesi del Nord Africa, Africa subsahariana e Medioriente verso le coste siciliane e, in particolare, verso l’avamposto più meridionale costituito dall’isola di Lampedusa”. Si struttura in due attività correlate: da una parte la tradizionale accoglienza e dall’altra la propaganda e le pressioni politiche di denuncia a proposito delle violazioni dei diritti umani dei migranti e della mancanza di norme in materia di diritto d’asilo[14]. Il progetto si sostanzia in tre strutture di accoglienza (Lampedusa, Scicli e Casal Damiano a Campoleone) e nell’organizzazione e gestione dei corridoi umanitari da Libano, Marocco ed Etiopia, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio. L’8×1000 della Chiesa Valdese finanzia una miriade di progetti di associazioni chiaramente pro-immigrazione irregolare e indotta[15]. Tra queste troviamo le sorosiane Associazione 21 Luglio, A Buon Diritto, ASGI, MEDU, Arci, Lunaria, Antigone, Naga, Associazione Carta di Roma, CIR Rifugiati e Cospe Onlus.
Francesca Totolo
Leggi anche la prima parte dell’inchiesta
[1] Usa, missionari pedofili tra gli eschimesi. I gesuiti pagheranno i danni: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/esteri/missionari-pedofili/missionari-pedofili/missionari-pedofili.html
[2] Gli abusi dei Gesuiti sui nativi americani: https://www.ilpost.it/2011/03/26/gli-abusi-dei-gesuiti-sui-nativi-americani/
[3] Pedofilia, lo scandalo travolge i gesuiti: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/05/28/pedofilia-lo-scandalo-travolge-gesuiti.html
[4] Centro Astalli, servizi: http://centroastalli.it/servizi/
[5] Centro Astalli, attività nelle scuole: http://centroastalli.it/category/attivita-nelle-scuole/
[6] Centro Astalli, progetti in corso: http://centroastalli.it/category/progetti-in-corso/
[7] Il Rapporto annuale 2018 del Centro Astalli: http://centroastalli.it/il-rapporto-annuale-2018-del-centro-astalli-2/
[8] Corso di formazione 2018 – Aiutarli a casa loro?: http://centroastalli.it/corso-di-formazione-2018-aiutarli-a-casa-loro/
[9] Centro Astalli, “Vittime in mare davanti a un’Europa in cui soccorrere sembra essere un reato”: http://centroastalli.it/wp-content/uploads/2017/04/Nota-alla-stampa-20.04.2017.pdf
[10] Centro Astalli, report 2018: http://centroastalli.it/wp-content/uploads/2018/03/astalli_RAPP_2018-def.pdf
[11] Centro Astalli, report 2017: http://centroastalli.it/wp-content/uploads/2017/03/astalli_RAPP_2017-x-web-completo.pdf
[12] eUnify! Un video contro la xenofobia: http://cesie.org/in-action/european-cooperation/eunify-video-xenophobia/
[13] 8×1000, resoconto 2016: http://www.ottopermillevaldese.org/documenti/resoconto_2016.pdf
[14] Mediterranean Hope, chi siamo: http://www.mediterraneanhope.com/chi-siamo
[15] 8×1000 Chiesa Valdese, progetti finanziati: http://www.ottopermillevaldese.org/resoconto-progetti-otto-per-mille-valdese.php
Così le associazioni cattoliche e la sinistra si spartiscono il business dell'immigrazione (seconda parte)
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4 comments
BRAVA!!!
…erano stranieri, ma almeno avevano il buco del c..lo sano……
[…] milioni di dollari per risarcire 110 eschimesi abusati in una loro struttura tra il 1961 e il 1987[1], mentre in Oregon, nel 2011, dovette risarcire con 166 milioni di dollari centinaia di nativi […]
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