Roma, 27 mar – L’Italia è sempre stata in buoni rapporti con la Russia, fin dai tempi dell’ex Urss. A partire dall’Eni, che faceva affari a Est e contrastava il predominio delle cosiddette Sette Sorelle del petrolio, oppure con la Fiat, che si stabilì a Togliatti(grad). Dopo la caduta dell’Urss è stato merito di Berlusconi quello di mantenere buoni i rapporti, prima con Eltsin e poi ovviamente con il grande amico Putin. Ottimi affari negli ultimi tempi minati prima dalla posizione assunta dalla Ue e dalle conseguenti sanzioni ed ora – ancora più grave – con l’allontanamento di due diplomatici russi a causa della crisi Londra-Mosca. Il governo Gentiloni (il quale come da regolamento si è dimesso), ancora in carica per gli affari correnti, si è accodato pedissequamente al fronte anti-russo, lasciando al futuro esecutivo una bella gatta da pelare. Anche se, almeno secondo quanto riportato da alcune fonti, l’Italia sembrerebbe intenzionata a fermarsi a queste due espulsioni (di funzionari non così importanti, per altro), i rischi di una crisi con Mosca sono evidenti.
Per non parlare poi della totale mancanza di peso specifico sullo scacchiere europeo dimostrata da questo atto di vero e proprio masochisimo. Ricordiamoci che al di là dei rapporti commerciali – Confindustria e Coldiretti giustamente si stracciano le vesti immaginando scenari di perdite economiche colossali – , la Russia è una delle potenze che opera nel Mediterraneo (con le sue basi in Siria). È quindi un partner cruciale per la stabilizzazione di aree assolutamente instabili come il Nord Africa e il Medio Oriente. Insomma, la Ue, la Nato e gli Usa stanno giocando con il fuoco, perché gli States non vogliono perdere la leadership nel Mare Nostrum e quindi tutti gli altri alleati-sudditi devono allinearsi. L’Italia per ora ne sta uscendo nel peggiore dei modi. D’altronde sul nostro territorio a tutt’oggi ci sono ancora 59 tra basi e installazioni militari Usa-Nato. Siamo la nazione che ha subìto il Cermis – volo a bassa quota non consentito per fare riprese del paesaggio costato venti morti, piloti Usa assolti. E che sta ancora subendo una trafila giudiziaria su basi inesistenti riguardo i nostri due marò “messi in mezzo” in India.
Altra prova di debolezza della nostra nazione a conferma di un peso quasi inesistente in politica estera. Ecco, ora lo scenario dicevamo è addirittura peggiorato. Siamo in attesa di avere un governo – che dovrà affrontare le conseguenze del gesto di Gentiloni – siamo senza sovranità, visto che eseguiamo direttive dall’alto che ci danneggiano fortemente. E ora siamo nel mirino di Mosca. Il portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha dichiarato che dalla Russia arriverà “una risposta adeguata” alla decisione di Stati Uniti, Canada e di molti Paesi europei di espellere diplomatici russi in segno di solidarietà con la Gran Bretagna per il caso Skripal. In casi come questi, una nazione come la nostra – dove alcune forze politiche cercano di far adottare linee sovraniste o quanto meno non masochistiche ma la maggioranza del Parlamento è ottenebrata dalla vulgata del Putin liberticida e nemico dell’Europa, in linea con la visione “veltroniana” degli States paladini della democrazia – difficilmente arriva a esprimere in politica estera una posizione forte, unitaria, di autodifesa. E pertanto probabilmente sarà tra le più colpite dalla “rappresaglia” russa.
Adolfo Spezzaferro
Dal Cermis ai Marò, fino ai diplomatici russi: l'Italia, debole e senza sovranità
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2 comments
…..se ci sarà un accordo 5S lega, escludendo berlusca ( che non serve ma danneggia), recuperare la fiducia della Russia non sarà difficile. …Ci sono molti legami culturali ed economici che ci uniscono…Per quanto riguarda la confindustria, dalla loro radio dicono che: ”non tutto si può ridurre a un fatto economico…e che Putin è colpevole di aggressione verso l’UK….,,
[…] Adolfo Spezzaferro – Il Primato Nazionale […]