Roma, 15 feb – Alzi la mano chi ha capito qualcosa della polemica sulle bollette non pagate dai “morosi” (no, nulla a che vedere con i fidanzatini alle prese con San Valentino). A parte il fatto che chi ha sempre saldato pagherà anche per chi ha deciso di stracciare la fattura. Sembra facile. Anche se non è proprio così. Un po’ sì, un po’ no.
Proviamo a far chiarezza. Sì, in carico agli onesti finiranno anche i disonesti. Per tutto l’ammontare delle bollette? Non del tutto, visto che “il provvedimento citato (deliberazione 50/2018) – spiega l’Arera, l’autorità di regolamentazione – riguarda solo una particolare casistica, limitata numericamente, e solo una parte degli oneri generali di sistema previsti per legge”. Oneri generali? Chi si è cimentato nell’ardua impresa di leggere una bolletta sa che questa è composta da una serie di voci, sottovoci e chi più ne ha più ne metta. Tanto che il costo dell’energia in sé è solo una parte quasi residuale dell’importo finale. E chi ha avuto addirittura il coraggio di (tentare di) capire com’è strutturato il mercato, ha dovuto affrontare un reticolo ancora più inestricabile. Produttori, distributori, fornitori, trasportatori, un coacervo di soggetti nel quale non è dato capire chi fa cosa né come lo fa. L’unica certezza è la possibilità, per i furbetti, di cambiare fornitore come si cambiano i calzini, non saldando gli arretrati ma senza il rischio di vedersi piombato il contatore: perché si arrivi a ciò servono tempi sensibilmente più lunghi rispetto alla rapidità con la quale, con un paio di clic, si fa l’allaccio (virtuale) ad una nuova società. In assenza di una centrale dei rischi sul modello di quella bancaria, nessuno può rifiutarsi di accogliere un nuovo cliente, gli insoluti rimangono insoluti ma il fornitore è comunque tenuto a corrispondere gli oneri di sistema anche senza aver incassato le somme dovute.
Risultato: già molte aziende sono fallite, altre sono in difficoltà e così per arginare la crisi sono arrivate le sentenze di Tar e Consiglio di Stato che consentono di spalmare “l’evaso” su tutti gli altri. Una vera e propria socializzazione delle perdite a carico degli utenti, mentre gli operatori del settore si spartiscono un vero e proprio oligopolio. Situazione che ricorda, in parte, quanto successo con le bollette telefoniche a 28 giorni, per superare le quali si è reso necessario un intervento dell’esecutivo in finanziaria. Usi 12 mesi di telefono? Ne paghi 13. Non riesci a leggere le bollette, né sai chi ti fornisce l’energia né come lo fa perché per introdurre a forza la concorrenza all’interno di un monopolio naturale han dovuto creare un sistema talmente complicato da far impallidire la burocrazia sovietica (e come sgradevole effetto devi pure farti carico dei morosi)? È il libero mercato, bellezza.
Filippo Burla
Avete voluto il libero mercato? Adesso vi beccate anche le bollette di chi non paga
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2 comments
Però la soluzione è piuttosto semplice: NAZIONALIZZAZIONE.
Laura
[…] di 31 o 30 giorni in 4 settimane: improvvisamente per le tasche degli utenti, come ricorderete, era diventato sempre febbraio, e nemmeno […]