Torino, 31 gen – I migranti spesso al caldo negli alberghi o nei centri di accoglienza con tanto di colazione, pranzo e cena assicurati a spese dei contribuenti. I senzatetto italiani, invece, sempre più spesso costretti a dormire in piedi o su una sedia dei pronto soccorso degli ospedali o dei supermarket aperti 24 ore su 24. Un degrado che si sta diffondendo a macchia d’olio. Ad esempio è quello che ogni notte accade all’Ospedale Martini di Torino o al “Carrefour 24” di via XX Settembre a Vercelli.
A denunciare la situazione è Federica Fulco del Comitato cittadino “Torino in movimento”. Fra i pazienti in attesa ci sono, ormai fissi, una ventina di clochard. Tutti rigorosamente italiani, che bivaccano in piedi o seduti, ogni notte, con le mani strette su fagotti che racchiudono tutta la loro esistenza. “Sono gli stessi che dormivano qui anche un anno fa – racconta Federica Fulco – quando ho portato una troupe di “Striscia la notizia” per documentare la situazione di disagio e di abbandono di queste persone”.
Nulla è cambiato da allora. Il “pronto soccorso” dell’Ospedale Martini, come mille altri in Italia, è il rifugio perfetto per ripararsi dal gelo e dalle insidie delle notti all’addiaccio. Medici e infermieri conoscono bene il fenomeno ma chiudono entrambi gli occhi per pietà. A Torino i senzatetto sono circa duemila, la stragrande maggioranza italiani, divisi fra la galleria San Federico, via Roma e piazza San Carlo”. Altri ancora scelgono, in alternativa al pronto soccorso, i supermarket aperti giorno e notte, come il “Carrefuour” di Vercelli, dove quasi ogni notte i clochard bivaccano sulle sedie o sul pavimento, scomodi come in strada ma almeno al caldo. Anche in questo caso i vigilanti fingono di non vederli.
Un esercito dei disperati in assoluta povertà, senza alcun tetto sulla testa, pensionati, disoccupati, divorziati o separati è composto, secondo le ultime stime dell’Istat, da 50.724 persone. In maggioranza uomini, in gran parte italiani. Cifra basata sul censimento di quanti, nel 2016, hanno utilizzato le mense gratuite o i dormitori pubblici, tuttavia ben lontana dalla reale consistenza del fenomeno che non tiene conto dei cosiddetti “invisibili”, di coloro cioè che per pudore o dignità sfuggono a qualsiasi controllo o statistica, numeri che dunque nessuno conosce nella sua esatta dimensione.
Per questa enorme massa di indigenti, non esiste alcuna protezione pubblica se non quella offerta dalle associazioni caritatevoli o dai volontari. Mentre ai presunti profughi in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato viene garantita ospitalità per diciotto mesi negli hotel, nei centri di accoglienza pubblica e privata con elargizione di pocket money, vitto e vestiario, ai clochard italiani le amministrazioni pubbliche garantiscono al massimo l’apertura dei mezzanini delle metropolitane d’inverno.
I posti nei dormitori pubblici sono insufficienti o superaffollati o addirittura disertati per il pericolo di furti e aggressioni. Secondo una recente ricerca di “Openpolis” il numero dei poveri assoluti nel solo nord Italia è passato, negli ultimi dieci anni, dai 588mila del 2005, al milione e 843mila del 2015. Di questi, la gran parte vive per strada.
I senzatetto a Roma sono oltre ottomila, dei quali cinquemila vivono nelle baracche, gli altri tremila sotto i ponti o sui marciapiedi della Capitale. A Milano sono quasi 3500 secondo i dati della Caritas Ambrosiana equamente divisi fra il centro e la periferia. A Palermo sono 3000, secondo i dati del Comune, 400 vivono per strada, il resto nei centri di accoglienza della Caritas o nei dormitori pubblici. Numeri incompleti e impressionanti.
Alberto Palladino
Anche a Torino immigrati in hotel e senzatetto italiani al pronto soccorso
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6 comments
Una vergogna senza fine,ci porterei la boldrina , il fiano , il mattarello , il gentilone e il minnito a vedere questo sciempio , oppure il fenomeno piddino renzio col suo gruppo di piddine felici che provengono da mondi marziani e che con arroganza mostrano il loro razzismo nei confronti dei poveri italiani servi e sudditi……non so se riusciremo a rialzarci da questa indegna situazione.
…….anche la ”caritas” deve vivere, non solo le coop-clandestini…altrimenti non avrebbe senso la loro esistenza e non potrebbe la chiesa fottere l’8 x 1000…
….suggerimento….. Fate un’indagine sulle ”caritas”…Scoprirete cosine ”divertenti”….cibo avariata per i bisognosi; cibo buono, dirottato, per il bene dei ”benefattori”…
[…] Con fonte Il Primato Nazionale […]
L’ITALIA AGLI ITALIANI ! W I D S !
http://www.trentinolibero.it/cronaca/cronaca/cronaca-di-bolzano/13427-2018-01-31-15-14-22.html
Purtroppo la colpa non è delle zecche rosse e delle loro fetide baldracche e dei nostri cari governanti in generale, ma semplicemente e soltanto di chi li continua a votare…………..
Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa……….. VERGOGNA CO….NI!!!