Roma, 3 nov – Una chat, un incontro, un bosco. E il rapimento, poi la brutale violenza. Una storia che fa rabbrividire quella che arriva dalla periferia di Roma, dove due rom sono stati arrestati con l’accusa di sequestro di persona e violenza sessuale.
Le vittime della furia animale dei violentatori – rispettivamente 20 e 21 anni, rom di origine bosniaca e domiciliati in un campo nomadi della capitale – due ragazze di 14 anni, attirate in trappola su una chat. È qui che una delle due aveva conosciuto i suoi aguzzini, accettando con forse troppa leggerezza di incontrarsi per conoscersi. All’appuntamento si era presentata con un’amica: il 21enne, mentre l’altro faceva da palo, è riuscito a portarle in un luogo appartato, un boschetto, dove le ha legate con la forza. A questo punto si è consumata la terribile violenza, protrattasi per interminabili minuti.
Complici le minacce di morte proferite durante lo stupro, le ragazze non hanno né denunciato l’accaduto né sono ricorse a cure mediche. L’episodio, che risale a circa un mese fa, è però emerso in famiglia, con i genitori che si sono immediatamente rivolte ai Carabinieri. Ieri sera è così scattata l’operazione: “Abbiamo diramato le ricerche, ci siamo attivati e siamo riusciti a rintracciarli. Siamo andati senza clamore, in modo discreto per evitare che scappassero”, ha raccontato al Messaggero il maggiore Antonio Spinnato, precisando che “da nomadi non hanno un domicilio fisso e, al momento della cattura, uno era per strada, l’altro in una baracca nel campo nomadi di via di Salone”. Ora i due rom si trovano, in attesa del processo, al carcere di Regina Coeli.
3 comments
[…] Author: Il Primato Nazionale […]
@Marco Scala: il Conte Vlad non era “il loro signore”, perché questi due subumani non sono rumeni, ma zingari, e peraltro di nazionalità bosniaca. Inoltre, le due ragazzine hanno solo avuto la colpa di accettare l’incontro (durante il quale sono state materialmente rapite), evidentemente da quello che vedevano su internet non capivano che si trattava di due zingari, sbagliate voi a inquadrarli dal punto di vista etnico cosa vuoi che ne sappiano due ragazzine.
lasciate aperte le porte delle celle e che le guardie si vadano a bere un caffè, con comodo, senza fretta …