Hollywood, 11 ott – Dopo giorni di silenzio i Democratici americani, a partire da Hillary Clinton e dai coniugi Obama, condannano Harvey Weinstein, ma i soldi che il produttore-stupratore hollywoodiano ha donato ai Democratici americani hanno fatto comodo a molti. E non che il produttore in questione si sia mai distinto per una condotta morale encomiabile. Pare, secondo il New York Times, che la sua azienda avesse addirittura assunto un procacciatore di donne da molestare.
Alla ribalta, nelle nostre cronache, da noi il produttore in questione è salito per via della denuncia dell’attrice Asia Argento che ha dichiarato di essere stata stuprata da Weinstein ai tempi della loro love story (denunciandolo tuttavia 20 anni dopo, a relazione finita). Ma la fama di essere un molestatore seriale accompagna da tempo il produttore, nel silenzio complice del mondo del cinema. Pare infatti che molte star da lui molestate quando erano agli esordi della loro carriera siano state pagate per anni affinché tacessero e non facessero partire denunce. A dare il via alle accuse l’attrice Rose McGowan, che ha dichiarato che Weinstein l’ha molestata 25 anni fa. Dopo di lei, hanno ammesso le molestie 22 donne in 5 giorni.
Quello che qui interessa è evidenziare la doppia morale che Hollywood, tempio del progressismo americano, del femminismo, adotta nei confronti del produttore, risaputo sporcaccione. Stupisce ancora di più che il mondo della star del cinema sia sceso in prima linea a protestare nei confronti di Trump, non riconoscendolo come proprio presidente, anche per via della sua condotta morale, giudicata scandalosa. Ma per Weinstein tutti hanno taciuto. Sempre.
Anche stelle del calibro di Matt Damon e Russell Crowe, che si sono sempre battuti per difendere e proclamare a gran voce le loro idee progressiste, hanno i loro scheletri nell’armadio nei confronti di Weinstein, avendo fatto pressioni su una giornalista per insabbiare un’inchiesta a suo carico.
Solo il presidente Trump dice di non essere sorpreso dalle accuse nei confronti di Weinstein, dal momento che lo ha conosciuto. Ma lui di soldi dal produttore non ne ha mai presi. Adesso non solo Hollywood si difende dicendo che non sapeva e condanna il suo re, fanno lo stesso i Democratici, che hanno sempre fatto delle molestie sessuali la lancia per distruggere i loro avversari politici. Oggi, criticati dai Repubblicani per un commento tardivo sulla condotta di Weinstein sono stati invitati a restituire le somme che il produttore ha donato loro nel corso degli anni.
Anna Pedri
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[…] delle donne, ami circondarsi di pervertiti, stupratori, e feccia di ogni genere: dal marito Bill all’intimo amico Harvey Weinstein, fino al migliore amico di Bill, Anthony Weiner, è tutto un susseguirsi di disgustosi personaggi […]