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Londra, 19 giu – Il primo assalto contro musulmani in Europa è avvenuto a Londra, fuori dalla moschea di Finsbury park. Non un luogo qualunque, non una moschea qualunque, ma il luogo simbolo del jihadismo britannico. Perché qui, negli anni, si sono radicalizzati i principali terroristi che hanno seminato il terrore in giro per il mondo. Un’etichetta che a fatica negli ultimi anni la moschea cercava di togliersi di dosso, cambiando imam e immagine e diventando luogo di preghiera per musulmani moderati. Tuttavia gli imam e i predicatori che qui hanno tenuto sermoni dagli anni ’90 a oggi hanno avuto un ruolo di primo piano nel formare jihadisti. Combattenti della guerra santa che il fondamentalismo islamista ha combattuto prima nei Balcani e in Afghanistan, e ora in Siria e anche in Europa. Come una legge del contrappasso, questa notte la follia omicida si è abbattuta sui fedeli che uscivano dalla moschea. Dicevamo che da Finsbury park sono passati quasi tutti i più tristemente famosi jihadisti.
Dal 1997 al 2005 l’imam di questa moschea in uno dei quartieri a più alta densità di musulmani di Londra è stato Abu Hamza al Mosri, oggi detenuto a vita negli Stati Uniti. Nel 2006 è stato arrestato per terrorismo a Londra e nel 2012 estradato negli Usa, per affrontare un processo con 11 capi d’accusa tra cui quello di indire una guerra santa in Afghanistan. Di origine egiziana, prima di essere arrestato al Mosri viveva di sussidi statali britannici: era un invalido che aveva perso entrambe le mani e un occhio nel 1993, durante lo spostamento di esplosivi per conto dell’esercito pachistano. La sua invalidità non gli impedica di seminare l’odio, anzi veniva usata per dire che lui la guerra santa l’aveva combattuta. I sermoni di al Mosri hanno radicalizzato Richard Reid, Zacarias Moussaoui e Mohammed Sidique Khan. Reid, detto “shoe bomber”, è il terrorista legato ad al Qaeda che il 22 dicembre 2001 ha cercato di far saltare in aria l’aereo con 197 persone a bordo in volo tra Parigi e Miami con l’esplosivo nascosto nelle scarpe.
Mosussaoui era uno dei piloti dell’11 settembre, quello che voleva colpire la Casa Bianca. Sidique Khan, invece, era uno dei quattro terroristi kamikaze che colpirono la metropolitana di Londra il 7 luglio 2005. Quando l’imam al Mosri venne processato negli Stati Uniti, i procuratori dissero che la moschea di Finsbury Park era molto più di un luogo di propaganda e che al Mosri con i suoi sermoni l’avesse trasformata in una “base di operazioni per l’esportazione globale di violenza e terrore”. Di Finsbury park si era tornati a parlare anche recentemente, quando si ritenne che l’attacco a Westminster fosse condotto dal noto estremista islamico Abu Izzadeen, uno degli esponenti del nocciolo duro del gruppo nato e cresciuto intorno alla moschea e alimentato dalle idee di al Mosri e di un altro feroce predicatore d’odio: Anjem Choudary, avvocato di origine pachistana attualmente in carcere nel Regno dopo essere stato condannato per la sua attività di sostegno ll’Isis. Prima del Califfato, Choudary tesseva le lodi di al Qaeda in Europa e dall’11 settembre fino al suo arresto ha esultato in rete dopo ogni attentato.
di redazione