Milano, 8 giu – È uscito il numero dieci di Rumiyah, una delle riviste punto di riferimento per le strategie e la propaganda dello Stato islamico. In occasione di Ramadan Rumiyah invita alla guerriglia urbana e a compiere nuovi attentati. Ed essendo il Ramadan il mese sacro per i musulmani, anziché fornire precise istruzioni all’azione, preferisce focalizzare buona parte dei suoi contenuti sui diritti e doveri del mujahidin e del nucleo familiare musulmano impegnato nella jihad.
La rivista, dalla sua prima uscita nel settembre scorso, ha sostituito la precedente Dabiq. Consta di 46 pagine tradotte in inglese, francese, russo, tedesco, cinese, urdu, che trattano argomenti di carattere politico e di analisi internazionale secondo il punto di vista dell’Isis. L’ultima copertina è stata diffusa dal Site di Rita Katz, il gruppo di monitoraggio dell’Isis sul web.
Dal numero scorso, è stata lanciata anche l’edizione in lingua farsi, l’idioma iraniano, per reclutare jihadisti nel Paese degli Ayatollah. Oltre alle analisi politiche Rumiyah fornisce anche dettagliate regole e stili di vita del perfetto jihadista che conquisterà l’Occidente. E invita i lupi solitari in Occidente all’azione. Perché, come dice il nome stesso del magazine – Rumiyah significa Roma – il bersaglio dell’Isis sono i crociati occidentali.
Nel numero precedente, quello di maggio, c’era scritto che “Colpire i bambini non è sbagliato” e incitava alla carneficina “collaterale” di donne e minori. Non a caso di lì a pochi giorni dall’uscita si è verificato l’attentato di Manchester.
E a Manchester si fa riferimento anche nel decimo numero, per celebrare l’attentato che è costato la vita a 22 persone, per lo più ragazzini. Rumiyah afferma che i nemici dell’Islam hanno fatto del loro meglio per mostrarsi coraggiosi, ma hanno fallito.
La copertina del numero di giugno, pardon, di Ramadan, è dedicata alla situazione in Asia dell’Est, con chiari riferimenti alle Filippine e alla situazione di Marawi, sull’isola di Mindanao, dove i jihaditsi combattono il governo di Manila e il suo esercito. La presa di alcune zone della città ricorda a Rumiyah la presa di Mosul.
Di seguito una fotogallery con le copertine dei numeri precedenti della rivista
1 commento
Bisogna sterminali,non c’è altra soluzione!