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Paradisi multiculturali: in Svezia il 90% degli omicidi sono commessi da stranieri

by Nicola Mattei
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Svezia

immigrazione svezia omicidiStoccolma, 28 mag – Quasi tutti gli omicidi che in Svezia sono perpetrati usando un’arma da fuoco sono commessi da cittadini stranieri o di origine stranieri. Sono queste le cifre che emergono da uno studio condotto dal Dagens Nyether, storico quotidiano svedese di orientamento liberale.

Dei 100 casi di omicidio analizzati, 90 sono stati commessi da residenti in Svezia – cittadini o meno – che hanno almeno un genitore nato all’estero. Scendendo più nel dettaglio, il 50% dei sospettati risulta nato in Svezia (sempre da almeno un genitore con origini straniere), a testimonianza di un’integrazione tanto sbandierata quanto, forse, decisamente inefficace nonostante il tanto zelo che a Stoccolma e dintorni sembrano mettere sul tema. L’80% dei responsabili o sospettati di omicidio, inoltre, ha chiare origini africane o dal medio oriente e si tratta principalmente di somali, eritrei, iracheni e turchi.

“Bande di strada e violenza sono fenomeni comuni in certe aree, nelle quali i residenti hanno per la maggior parte origini straniere”, spiega Amir Rostani, sociologo all’Università di Stoccolma. Si pensi ad esempio a Rinkeby, sobborgo della capitale che replica l’esperienza delle banlieus francesi, nel quale gli svedesi sono ormai una minoranza sempre più in fuga e dove la Polizia fatica perfino ad entrare: nel corso degli ultimi due anni, in questo quartiere sono stati 22 i casi di omicidio. “Questo conferma – prosegue Rostani – quanto ho già avuto modo di far emergere in un precedente studio sulla criminalità organizzata”.

Le forze dell’ordine, da parte loro, non sembrano attrezzate per fronteggiare il problema. “Il governo non ci ha mai chiesto di indagare sulle origini dei responsabili degli omicidi”, spiega Lars Korsell dell’unità anticrimine della Svezia, il Brå, incaricata della tenuta delle statistiche. “Penso che potremmo scoprire qualcosa di interessante andando a fondo su questi numeri”, gli fa eco il direttore dell’unità, Erik Wennerström, che ammette: “Sappiamo che i nuovi arrivati più facilmente entrano nelle statistiche della criminalità, ma non sappiamo quanto dovrà passare ancora prima che il trend possa calare”.

Nicola Mattei

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Giovanni 28 Maggio 2017 - 4:16

In Svezia sono piu’ quelli che sono nati che non quelli che sono morti.grazie al papa’ straniero.La statistica e’ incompleta.

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