Roma, 26 mag. – Il nuovo tentativo di far passare nella “manovrina” una sanatoria degli ex dirigenti incaricati delle agenzie fiscali, decaduti a seguito della sentenza n. 37 del 2015 della Corte Costituzionale, pare aver creato scompiglio ai massimi livelli governativi. A quanto risulta a Il Primato Nazionale lo scontro ormai sarebbe arrivato al vertice, con il ministro Padoan che avrebbe dato l’ok al provvedimento, fortemente caldeggiato nell’ultimo biennio dall’attuale, ma ancora per poco, direttrice generale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi.
In senso contrario, invece, si sarebbe pronunciata la sottosegretaria al Consiglio dei Ministri, Maria Elena Boschi. Quest’ultima avrebbe espresso forti riserve proprio alla luce del conflitto istituzionale che si andrebbe a creare con la suprema corte, in quanto un provvedimento che ricollocherebbe centinaia di dirigenti retrocessi nei posti di comando sarebbe una vera sfida nei confronti dei giudici della Consulta.
Il provvedimento di “condono” degli ex incaricati, peraltro, cade in un momento particolare di transizione per l’Agenzia delle Entrate: la direttrice Orlandi decadrà dalle sue funzioni il prossimo 17 giugno e, quasi sicuramente, verrà sostituita dal fedelissimo renziano Ernesto Maria Ruffini, attuale Commissario straordinario che sta curando la trasformazione di Equitalia spa nell’ente pubblico economico denominato “Agenzia delle Entrate – Riscossione”. Insomma, si tratterebbe per Ruffini di una tegola da gestire ancor prima di aver preso servizio nel futuro incarico. E tutto questo sta creando tensioni all’interno della compagine governativa.