Milano, 20 mag – Da Giuseppe Sala all’assessore Pierfrancesco Majorino, promotore dell’iniziativa, da Emma Bonino (che sfila in testa) al deputato Pd Emanuele Fiano, fino al leader della Fiom Giuseppe Landini. Ci sono tutti, centri sociali compresi, alla manifestazione “Insieme senza muri”, convocata dal variegato popolo che va dai radicali all’estrema sinistra per chiedere che l’accoglienza non venga fermata ma l’invasione continui senza sosta.
Nonostante le tensioni della vigilia, terribilmente segnata dall’accoltellamento di due militari alla stazione centrale da parte di Tommaso Hosni, l’italo-tunisino che sulla carta dovrebbe rappresentare il futuro multietnico dell’Italia (ed era pure invaghito dell’Isis, per l’appunto), il corteo partito da Porta Venezia sta sfilando per ora senza particolari problemi, complice forse un numero non massiccio di partecipanti rispetto alle previsioni della vigilia. Unici momenti di tensione quelli che hanno visto i centri sociali contestare gli esponenti del Pd – nel mirino il decreto Minniti che concede maggiori poteri di ordine pubblico ai sindaci – e l’assessore meneghino alla sicurezza Carmela Rozza, ma sono stati prontamente allontanati dal servizio d’ordine. Presenti anche i volontari di numerose associazioni fra quelle che gestiscono il generoso business dell’accoglienza, evidentemente interessati a che l’afflusso di commesse non cessi.
Alla manifestazione, che si concluderà in Piazza del Cannone, partecipano pure gli esponenti delle numerose comunità straniere residenti a Milano, dai cinesi ai curdi, dai bengalesi ai boliviani. Ciascuno, peraltro, con le proprie bandiere nazionali: ma non voleva essere una marcia contro i confini? O forse gli unici da abbattere – con una buona dose di autorazzismo – sono quelli italiani?
2 comments
Immagino quindi che Fiano sia contro il muro Israeliano
strano e’ che bene o male tutti fanno parte della Bilderberg e son sionisti … ma ci vogliamo dare una svegliata cazzo , ma perche’ non capiamo che questi vili devono essere i servi del popolo e che uniti li dobbiamo radiare