Roma, 24 apr – Gioite tutti, abbiamo un nuovo Saviano, un nuovo martire della libera informazione a cui nessuno ha torto un capello e che non è affatto libero, un nuovi profeta della pace nel mondo che in realtà fomenta la guerra. Gabriele Del Grande, il giornalista freelance finanziato da Soros e bloccato in Turchia da giorni, è di nuovo in Italia. Del Grande è stato accolto all’aeroporto di Bologna dal ministro degli Esteri Angelino Alfano. Lì Del Grande ha anche parlato al telefono il premier Paolo Gentiloni.
Poi, davanti ai cronisti, è già iniziato lo show: “Non mi è stato torto un capello e nessuno mi ha mai mancato di rispetto”, ha detto, precisando però di essere stato “vittima di una violenza istituzionale. Quello che mi è successo è illegale, un giornalista privato della libertà mentre sta svolgendo un lavoro in un Paese amico. Un pensiero caro a tutti i detenuti e ai giornalisti che in Turchia e in altri Paesi sono in condizioni peggiori della mia. Ancora non ho capito perché sono stato fermato”. In realtà la vicenda sembra abbastanza chiara: Del Grande è stato fermato il 9 aprile nella provincia sudorientale dell’Hatay, al confine con la Siria, dove non è consentito l’accesso senza un accredito stampa rilasciato dalle autorità di Ankara. Che al confine con una zona di guerra non si possa fare il buono e il cattivo tempo a piacimento è cosa in realtà abbastanza scontata, anche se sarebbe bello vedere dal governo di Ankara altrettanta fermezza nei confronti di jihadisti, migranti e mestatori vari, che dal confine turco vano e vengono senza troppi patemi d’animo.
Ad ogni modo, che una volta tanto il governo si sia adoperato per “salvare” un connazionale, anche se l’impressione che sia mai stato in pericolo, è comunque positivo. Anche se adesso sarà davvero dura avere a che fare con un’altra autorità morale autoproclamatasi. Uno al soldo della Open Society Foundation, fanaticamente e attivamente filo-immigrazionista, visceralmente antifascista, nonché capace di parlare dei tagliagole siriani in questi termini: “Sono venuti semplicemente per seguire un grande ideale di solidarietà con la comunità musulmana sunnita siriana, a cui sentono di appartenere al di là delle frontiere”. Un nuovo Saviano, appunto.
Giorgio Nigra
1 commento
volevo chiedere ad al fano e la ura boldrini di intercedere presso la turchia che detiene in prigionia il giornalista assange.
grazie ministro.
grazie presidenta.