Damasco, 13 apr – “Non possediamo armi chimiche”, per cui la storia del raid chimico nella zona di Idlib sarebbe “Un’invenzione al 100%“. Usa toni perentori e che non lasciano spazi a dubbi il presidente siriano Bashar al-Assad, nella prima intervista dopo il supposto attacco con armi chimiche – cui è seguita la reazione degli Usa con il bombardamento della base di Sharyat – rilasciata oggi all’agenzia di stampa francese Afp.
“La nostra impressione – spiega Assad – è che l’Occidente, in particolare gli Stati Uniti, sia complice con i terroristi. Hanno inventato tutta la storia per avere un pretesto per l’attacco“. D’altra parte, sottolinea, la Siria “ha consegnato tutte le armi chimiche diversi anni fa” e, anche qualora ne avesse conservate, “di certo non le useremmo”. Il presidente non esclude comunque di accettare una commissione d’inchiesta internazionale: “Ma deve essere imparziale. Possiamo permettere un’inchiesta se, e soltanto se, garantisca che paesi imparziali ne prendano parte, per essere sicuri che non sia utilizzata a fini politici”.
Entrando poi nello specifico del bombardamento a stelle e strisce, Assad rassicura che “la potenza di fuoco del nostro esercito e la nostra capacità di attaccare i terroristi non sono stata intaccate”. Prova ne sia il ripristino quasi immediato della base aerea, tornata quasi subito operativa nonostante i tomahawk americani.