Roma, 9 ott – Immaginate una scuola media superiore italiana, un comunissimo liceo dove studiano migliaia di nostri ragazzi. Se dovessimo fantasticare sul presentarsi di una importante opportunità, difficilmente qualcuno penserà ad un brevetto ed al conseguimento di un prestigiosissimo premio scientifico.
E’ successo invece negli Stati Uniti, più precisamente a Crownsville nel Maryland, cittadina natale del giovane Jack Andraka che a soli 15 anni ha ricevuto il Gordon E. Moore Award, prestigioso premio della Intel International Science and Engineering Fair per aver ideato una metodologia rapida ed economica per individuare i segnali di sviluppo del cancro al pancreas.
Il tutto partendo da una semplice esperienza personale, comune a tanti adolescenti nostrani: “Mi sono interessato del tumore al pancreas per la morte di un caro amico di famiglia. Per me era come uno zio.” – ha dichiarato Andraka al Rome Maker Faire, fiera dedicata a giovani inventori – “Ho cominciato a fare ricerche nel web su questo tipo di cancro, sulle proteine tumorali e sui recettori. E ho trovato un database di 8 mila proteine, potenziali indicatori di un tumore al pancreas. La quattro millesima proteina mi è sembrata interessante: nel sangue dei malati ce n’è tantissima. Ho pensato fosse il mio target. Così ho ideato un test, basato su sensori e nano tubi di carbonio, per poterla individuare in fase precoce”.
Il tutto durante le ore passate nel laboratorio di biologia, già di per se un miraggio nelle nostre scuole sempre più martoriate da continui tagli. Ma non è tutto, forte della convinzione sulla bontà dei risultati ottenuti Jack invia una lettera a 200 docenti della Johns Hopkins University e del National Institutes of Health (Nih) a cui risponde Abirban Maitra, oncologo ed esperto di cancro pancreatico della Johns Hopkins University che invita il ragazzo a condurre esperimenti nel suo laboratorio.
Il gioco è fatto, avvalorato dai risultati positivi ottenuti dopo una serie di esperimenti il metodo viene pubblicato. La striscia inventata da Andraka, una volta immersa in una soluzione di nanotubi di carbonio, mette in evidenza i livelli di mesotelina (un biomarcatore del cancro al pancreas presente) presenti nel sangue, un segnale d’allarme neoplastico. Il test è risultato più veloce ed efficace dei metodi classici ma soprattutto ha permesso di abbatterne drasticamente il costo passando da quasi 800 dollari a soli 3 centesimi.
Ovviamente, anche il brillante Jack ha trovato serie difficoltà a farsi prendere in considerazione, se non altro per una mera questione anagrafica, ma se torniamo al nostro piccolo gioco di fantasia davvero abbiamo cosi tanta immaginazione da pensare a scuole con laboratori attrezzati e docenti universitari di spessore pronti ad ascoltare un quindicenne? Oppure la delusione e le scarse prospettive lo indirizzeranno verso lidi più facili? Al lettore l’ardua sentenza!
Un plauso dunque al promettente studente del Maryland e che ci sia d’esempio, anche in Italia vivono tanti Jack Andraka!
Cesare Garandana