Roma, 18 mar – Alle primarie con le SS. Il sindaco di Siena Bruno Valentini (Pd, area renziana) incappa un una curiosa gaffe sui social network. Il primo cittadino toscano ha infatti postato su Facebook una sua foto su un sidecar storico di un collezionista locale. “Pronto per le Primarie”, ha scritto Valentini. Unico problema: sul mezzo d’epoca campeggia la runa simbolo della SS-Panzer-Division “Das Reich”, attiva in Francia, Iugoslavia e Unione Sovietica durante la Seconda guerra mondiale e responsabile anche della sanguinosa rappresaglia di Oradour-sur-Glane. Sul mezzo è inoltre presente uno Schwarze Sonne in bella vista e quella che sembrerebbe la scritta “Azov” in ucraino, con riferimento all’omonimo battaglione nazionalista che sta combattendo in Crimea contro i separatisti russi e che, peraltro, ha fra i suoi simboli uno molto simile alla runa Wolfsangel, che fa da stemma alla Das Reich. Nulla di male, trattandosi di un mezzo d’epoca, anche se è appena il caso di immaginare quale sarebbe stata la reazione del Pd se una foto del genere l’avessero postata degli avversari politici.
Non solo: Valentini ci ha anche messo un po’ a capire. A chi, sul social, gli ha fatto notare (sbagliando) che i simboli richiamavano gli Ustacha (ovvero i fascisti croati), il sindaco ha replicato: “Non importa di che colore sia il gatto, l’importante è che prenda i topi”, una frase di Mao che lascerebbe addirittura intendere che anche eventuali alleanze con i fascisti vanno bene, pur di vincere le primarie. O forse, più plausibilmente, Valentini non ha la minima idea di chi sono gli Ustacha.
Interessante anche il commento lasciato da Alessandro Orlandini, direttore dell’Istituto della Resistenza di Siena, che probabilmente, per molto meno, in caso di politico meno amico avrebbe già chiesto arresti di massa. E invece, a questa gaffe, si è limitato a commentare “Ohi” e “Doppio ohi” quando qualcuno ha fatto notare che non di fascisti croati si trattava, bensì di SS. A quel punto Valentini ha puntualizzato: “Non sono appassionato, come dire, della materia e quindi non ho la minima idea di cosa rappresentino quei simboli. Pensavo che il conducente fosse pronto a partecipare ad una rievocazione storia della Seconda guerra mondiale”. Proprio quella in cui hanno combattuto le SS, in effetti. La Das Reich, in particolare, fornì ben 69 soldati decorati con la Croce di Cavaliere, un record assoluto fra le forze armate del Terzo Reich. Ma forse, di fronte alle primarie del Pd, si sarebbero arresi pure loro.
Giorgio Nigra