Roma, 14 mar – Probabilmente tutti avete visto il video di Robert Kelly, un professore di scienze politiche, che mentre sta rilasciando un’intervista alla BBC si ritrova lo studio invaso dai due figli. Pochi istanti dopo i figli, entra una donna asiatica che, in maniera piuttosto goffa e cercando di non entrare nell’inquadratura, li spinge fuori.
Ottimo. Soraya Chemaly, collaboratrice del The Guardian e dell’Huffington Post e attivista femminista ha condiviso il video su Facebook augurandosi che la ragazza, che credeva essere la babysitter, non perdesse il posto di lavoro dopo questa “invasione”. Ma la Chemaly non si aspettava il colpo di scena: Jung-a Kim, la signora che appare mentre recupera i bambini, non è la babysitter. E’ la moglie del professore. Qualcuno le ha fatto notare la gaffe, qualcuno s’è lanciato a darle della razzista piena di pregiudizi e qualcuno ha creato l’hastga “#NotTheNanny”.
Soraya invece di “prendere e portare a casa” s’è lanciata in una filippica di 10.623 caratteri (nella versione inglese) che possiamo riassumere in tre punti:
1. Secondo una ricerca di PewResearch.org solo il 9% dei bianchi sposa qualcuno di razza diversa. Quindi il suo non è pregiudizio, è statistica. E’ colpa dei bianchi (tanto per cambiare).
2. Lei ha agito in maniera pregiudizievole però pure i poliziotti di colore contro i cittadini di colore lo fanno. Quindi pure colpa dei poliziotti, via..
3. Lei è stata vittima di pregiudizio razziale in quanto sua figlia non le assomiglia e ha temuto che le portassero via i figli (ma non è mai successo), quindi non permettetevi.
Da qui a 3 mesi probabilmente spunterà un nuovo termine per indicare “pensieri o pregiudizi di stampo razzista da parte di persone assolutamente non razziste causato da statistiche avvelenate da comportamenti razzisti”.
Suggeriamo POPDSRDPDPANRCDSADR-ing.
Stefano Casagrande