Roma, 23 feb – Gli sbarchi di immigrati clandestini in Italia aumentano di anno in anno e il 2017 non fa certo eccezione. Secondo i dati del Viminale da gennaio a ieri sono giunti sulle nostre coste 10.070 stranieri, con un aumento pari al 44% rispetto ai numeri del 2016. Nello stesso periodo dell’anno scorso infatti, il numero di stranieri arrivati con gli sbarchi era di 6.953 (a cui bisogna aggiungere 395 minori non accompagnati). Come da tradizione gli immigrati che sbarcano in Italia non arrivano quasi mai da paesi in guerra: 1657 dalla Guinea, 1300 dalla Costa d’Avorio, 1100 dalla Nigeria, 948 dal Senegal e 793 dal Gambia.
Con la Libia ancora ingovernabile e nessuna soluzione all’orizzonte a livello europeo, c’è poco da star sereni. Se questo trend continuerà i flussi di immigrati supereranno nettamente la previsione del piano Anci per la redistribuzione degli stranieri nei comuni italiani. La stima per il 2017 era di 200 mila arrivi, ma se si considera che lo scorso anno gli sbarchi totali furono 181.436, con un trend di aumento superiore al 40% i numeri saranno ben più consistenti. Al piano dell’Anci hanno aderito 2700 comuni, per buona parte allettati dall’idea di ricevere 500 euro di fondi pubblici per ogni richiedente asilo ospitato.
Intanto lo Stato si prepara a stanziare ulteriori fondi per la gestione dell’immigrazione, previsti dal piano attuato dal ministro dell’Interno Minniti per il rilancio dei Cie (ribattezzati Cpr, centri di permanenza per i rimpatri). Il piano prevede l’attivazione di 1.600 posti nei Cpr, visto che ad oggi ne sono disponibili solo 360. Quest’anno secondo il decreto legge ne dovrebbero sorgere 500, nel 2018 altri 600 e l’anno dopo 140. La stima per i costi di realizzazione è di 13 milioni di euro, mentre gli oneri di gestione nel triennio 2017/2019 per i 1.240 posti in più sono pari a oltre 34 milioni. Il provvedimento poi autorizza la spesa di 19 milioni per la predisposizione dei voli per i rimpatri.
Davide Romano