Roma, 2 gen – Un noto “pensatore” di sinistra riguardo l’attentato di ieri a Firenze , dove un artificiere ha perso un occhio e una mano, ha scritto che esistono due fascismi. Il fascismo propriamente detto e il fascismo di chi mette bombe.
Eh, no, troppo semplice. I nomi e gli aggettivi sono importanti. Come scrisse William Shakespeare “Cosa c’è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo” nel caso specifico questa bomba è antifascista e va detto. Va chiamata per nome. Non è una scheggia impazzita, non è un caso, non è qualcosa di completamente estraneo al movimento antifascista, la strategia bombarola è parte integrante del meccanismo. E se permettete vorremmo fare una breve ( e probabilmente incompleta ) cronistoria.
Limitandoci all’ambito “casapoundiano” ecco l’elenco degli attentati bombaroli. Abbiamo volutamente escluso gli attacchi fisici e gli attacchi alle sedi di altri movimenti altrimenti l’elenco avrebbe potuto essere potenzialmente immenso.
8 marzo 2005, Roma: il Cutty Sark di via Carlo Botta n.5 viene devastato da una bomba. Cominciamo da questo evento perché è proprio dal locale romano che comincia l’avventura politica di Casapound con l’occupazione di via Napoleone III e l’esplosione a livello nazionale del fenomeno.
4 giugno 2009, Bologna: ignoti gettano liquido infiammabile contro la porta d’ingresso della sede di Casapound in Piazza di Porta Castiglione e poi danno fuoco. Solo per puro caso due militanti che stanno dormendo all’interno si accorgono del tutto e riescono a fuggire in tempo.
16 gennaio 2010, Ascoli Piceno: il “Bolide”, pub della sezione locale di CasaPound, viene danneggiato da un ordigno a pochi giorni prima dell’inaugurazione.
15 febbraio 2010, Verona: una bomba alla “Clubhouse zero45”, sede di Casapound Verona, si “limita” a scardinare il vetro antisfondamento.
29 aprile 2011, Roma: una bomba sfonda la vetrata dell’ingresso del palazzo dove risiede Alberto Palladino, militante di Casapound, e viene ritrovata la scritta “Tana per Zippo”
4 febbraio 2012, Varese: due bombe carta esplodono sotto la casa del coordinatore provinciale di CasaPound Varese
28 novembre 2012, Bologna: tre giovani vengono arrestati in flagrante mentre lanciano una molotov contro la sede di Casapound Bologna in via Malvolta.
30 agosto 2013, Parma: una bomba carta danneggia l’ingresso della sede di Casapound in via Jacchia.
26 marzo 2014, Trento: il Baluardo, sede della sezione locale di Casapound, viene gravemente danneggiato da un ordigno.
15 aprile 2014, Parma: stavolta ad andare a fuoco è un casolare a Pellegrino Parmense dove pochi mesi si era tenuto l’evento di Casapound “Revolution Party”
30 giugno 2014, Bologna: un tubo chiuso da due bulloni, con dentro della polvere pirica a basso potenziale, viene infilato sotto la serranda della sede di via Malvolta e fatto esplodere. Danneggiato l’ingresso.
3 febbraio 2016, Firenze: in via Gabriele D’Annunzio a Coverciano è la libreria Il Bagello a fare le spese della passione dinamitarda dei soliti noti.
Stefano Casagrande
2 comments
molti nemici molto onore. Quest’anno farò la tessera anche io. DA PISANO DI ESTREMA DESTRA.
‘mo vi spiego il ragionamento del “pensatore”, quello convinto che Boko Haram sia il DITTATORE della Nigeria;
siccome secondo costui ed i suoi scalcagnati fans tutto il male del mondo si condensa nella parola “fascismo” anche se sei compagno,nel momento in cui metti una bomba o compi della violenza diventi ipso facto fascista;
come quelli che hanno messo la bomba in via Rasella:
tutti fascisti.
chissà però se ora il peloso bombarolo di Firenze lo si ritroverà in una “cinghiamattanza” a menare fendenti con la cintura sulle
note degli Zetazeroalfa…