Ravenna, 27 dic – In tempi di Grande Sostituzione e martellante propaganda pro immigrazione, dove l’unica accoglienza possibile sembra quella ai presunti rifugiati, il gesto di solidarietà un ristoratore ravennate è destinato a fare notizia. Perché offrire a 23 italiani in difficoltà il pranzo di Natale oggi, nell’Italia della Boldrini e degli immigrati clandestini negli alberghi, vuol dire esporsi al rischio di essere additato come razzista. Marco Moriconi e i suoi figli Eleonora ed Ennio, titolari di una storica osteria a Punta Marina, frazione litoranea di Ravenna, lo sapevano bene. “Ho chiesto ad una associazione caritatevole che mi mandassero famiglie italiane –spiega Moriconi al Resto del Carlino – ben sapendo che qualcuno avrebbe anche potuto darmi del razzista. Non lo sono per niente e so benissimo cosa significa aiutare il prossimo. C’è un dato: la crisi sta producendo effetti devastanti sugli italiani delle classi più basse e della ex classe media, che non hanno strumenti a cui appellarsi per un aiuto. Non saranno mai primi nelle graduatorie delle case popolari, non hanno diarie giornaliere”.
Un ragionamento semplice e chiaro, che sembra però totalmente estraneo a gran parte della classe politica, soprattutto quella più assoggettata al pensiero unico. Anziani, operai rimasti senza lavoro e con il mutuo da pagare, imprenditori con l’azienda strozzata dalla crisi, italiani che ora non sanno come mettere insieme il pranzo con la cena. Questi sono stati gli ospiti di Moriconi per il pranzo di Natale, alla faccia di chi accusa di “populismo” chi sostiene che molti italiani vivano situazioni di difficoltà pari se non peggiori di molti immigrati clandestini. “Tutte queste persone non hanno diritto a un aiuto? Io ho trascorso l’infanzia in collegio – aggiunge Moriconi –, ho conosciuto la solitudine, la sofferenza e la povertà. Oggi, che vivo certamente meglio di allora, voglio aiutare gli italiani che conoscono ora la stessa disperazione. Il razzismo è un’altra cosa: ci sono tanti italiani che soffrono e non sanno come fare. E’ un fenomeno sociale”.
“I miei camerieri – conclude Moriconi – oltre agli ospiti, sono quelli che più si sono commossi. Di solito non vedono persone che si emozionano perché gli servono un primo o un dolce. I miei ragazzi sapevano di aver fatto una grande cosa. Questi italiani, oggi indigenti, hanno pagato le tasse, contratto mutui e fatto girare l’economia di questo Paese, il loro Paese. Chi se ne prende cura oggi? Parlare di razzismo significa nascondere una drammatica realtà”.
Davide Romano
2 comments
ormai le accuse di razzismo (anzi: RASSISMO) hanno sostituito nella loro funziona primaria le famose “bandierine della pace” (pace pace pace) presenti su alcuni balconi delle case italiane qualche hanno fa:
ti indicano con precisione chirurgica chi è un gran coglione.
Bravo Bravo Bravo, atto nobile caritatevole per i nostri fraelli. Politici ed Istituzioni dovrebbero imparare e farsi esame della coscienza e dare l’esempio a tutti i cittadini quelli che mantengono questi signori nelle careghe dorate profumatamente pagati i primi al mondo piu’ del Presidente Americano roba inaudita. Poi vediamo gli stipendi Rai e presentatori cifre faraoniche mentre la nostra gente dorme in macchina, grande vergogna. Bravissimo sig. Moriconi Marco atto eroico moralmente e nobile perché paghera’ Lei mentre lo Stato sara’ preocupato a fargli pagare tasse piu’ tasse qua non e’ mai finita con i balzelli Cuba e’ piu’ onesta la pressione arriv al 50%.- Grande slidarieta’ e saluti con augurio di Buone Feste ed un futuro profiqio e prosperoso. Giorgio de Padova-