Doha, 21 dic – La Supercoppa italiana è all’orizzonte e sarà di una noia mortale. Qualcuno dirà, il Milan con Locatelli ha sezionato la Juventus al Meazza. Un’eccezione, una futile eccezione nel calcio nostrano. I numeri dicono che ogni tanto devi perdere, non si scappa, ma in gara secca sarà una mattanza. Montella sta facendo un grande lavoro, possiede una rosa da quinto, sesto posto e dovrà guardarsi alle spalle dall’Inter e vedere cosa ha intenzione di fare la sorprendente Lazio. Ci sono 90 milioni che ballano. Noccioline nel calcio d’oggi, ma che regalano i campioni. Gonzalo Gerardo Higuain è l’essenza di quello che vuole fare la Juventus.
Torniamo a sabato sera. Kheidira serve El Pipita che subisce l’affronto di De Rossi. DDR cerca di opporre il suo fisico a quello dell’argentino, ma viene spazzato via. Il numero 9 bianconero avanza di peso, spezza la difesa del capitano romanista e accelera. Allunga il pallone che sembra radiocomandato, Manolas si lancia in scivolata, arriva ancora Higuan che tocca la sfera, con un saltello si aggiusta la corsa, e scarica un sinistro terrificante. Gioco, partita, incontro.
Spaventoso. La versione aggiornata di Gabriel Omar Batistuta, con una capacità e sensibilità di piede ancora maggiore. Gianluca Vialli, dagli studi di Sky, dopo Juventus-Roma ha detto a El Pipa: “Ti rendi conto che la Juve ti ha preso soprattutto per vincere la Champions League“. Lui lo sa, ma vuole tutto. Stanco dopo la parentesi partenopea, gloriosa per le statistiche personali, ma frustrante per il palmares. Legge gli avverarsi, come nel caso di Manolas di cui conosceva la sua propensione ad andare a terra. Studia i grandi del passato andando a vedersi i movimenti di Trezeguet e cibandosi della stessa fame di cui si nutriva Crespo. Arrivato alla corte di Vinovo vuole vincere. L’appetito vien mangiando ed il menù sotto la Mole è ghiotto, anzi ghiottissimo.
Se fosse musica suonerebbe nei Pantera. Cowboys From Hell dritto contro alle difese avversarie. Piedi taglienti come la chitarra del compianto Dimebag Darrell, possente come la batteria di Vinnie Paul, letale come il basso di Rex Brown e senza pietà come le movenze e la fisicità di Phil Anselmo. Un tremendo pugno in faccia a chiunque si materializzi davanti al suo cammino. Per lo scudetto non parliamone neanche più. Per la Supercoppa al Milan non resta che cadere in piedi, mentre per la Coppa dalle grandi orecchie servirà tutto Higuain del mondo.
Lorenzo Cafarchio