Roma, 19 dic – La settimana scorsa si è tenuta a New York, presso la sede delle Nazioni Unite, una conferenza stampa organizzata dalla missione siriana. In quell’occasione c’è stato un acceso confronto tra giornalisti e funzionari di organizzazioni internazionali sul delicato tema del conflitto siriano o meglio, sulle “fake news” relative alla guerra in Siria e alla battaglia di Aleppo.
Fra tutti i botta e risposta, notevole è stata la testimonianza della giornalista free-lance canadese Eva Bartelett che ha smontato una per una per le domande rivoltele da un collega norvegese del periodico Aftenposten. Il cronista europeo ha chiesto spiegazioni sulle motivazioni della presunta volontà dei media occidentali di riportare notizie false e la risposta non si è fatta attendere: “Tutti fanno affidamento sull’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (SOHR) cha ha sede a Coventry, nel Regno Unito, ed è composto da una sola persona. I media fanno affidamento su gruppi che sono coinvolti come i caschi bianchi. Parliamo dei caschi bianchi. Sono stati fondati nel 2013 da un ex ufficiale militare britannico, finanziati con la somma di 100 milioni di dollari provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Europa e altri Stati. Affermano di salvare civili ad Aleppo e Idlib… Eppure nessuno ad Aleppo orientale ha sentito parlare di loro; e dico ‘nessuno’ tenendo presente che ad oggi il 95% delle aree di Aleppo orientale sono state liberate. I caschi bianchi assicurano di essere neutrali, ma sono armati accanto ai corpi senza vita dei soldati siriani morti. I loro video contengono bambini che sono stati ‘riciclati’ in differenti rapporti. Così possiamo trovare una ragazza di nome Aya che salta fuori nel rapporto – per esempio – del mese di agosto, e poi viene di nuovo fuori in un rapporto di due mesi dopo in un altro luogo”.
La giornalista, che è stata in Siria in più di un’occasione, ha poi continuato sottolineando il fatto che è il popolo siriano ad aver scelto alla sua guida Bashar al-Assad, e che forse ai democratici di tutto il mondo conviene oscurare i risultati elettorali quando non sono confacenti agli interessi dei paesi occidentali in medio-oriente. Un’incredibile testimonianza, soprattutto se si tiene conto del fatto che sono state smentite, in poco più di tre minuti, le principali menzogne sul conflitto siriano. Quelle menzogne che i media occidentali elevano a rango di verità assoluta.
Aurelio Pagani
2 comments
Basta osservare il viso del “giornalista” che pone le domande alla Bartlett…..osservatelo attentamente…..diciamo che non comprerei mai una sua macchina……
Brava e coraggiosa. Complimenti!